Small crab into the corals @Mafia Island - Tanzania ©Andrea Pompele All Rights Reserved

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martedì 30 dicembre 2014

Poche idee ma ben confuse. Pensieri e riflessioni a casaccio: ALICE SEGUI IL CONIGLIO BIANCO

“Volevo il movimento, non un’esistenza quieta. Volevo L’emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla.”
L.N. Tolstoj

Alice segui il Coniglio Bianco!

White Rhino @sunset - somewhere in Africa
 ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Molto spesso ci ritroviamo a scegliere di non scegliere. Lasciamo passare le cose, le occasioni, opportunità e cambiamenti così, senza accorgercene.
Non sono d’accordo. Ce ne accorgiamo sempre, ma preferiamo ignorarli. Mentendo a noi stessi, volgiamo lo sguardo dall’altra parte per non vedere e ci accontentiamo di quello che abbiamo. In fondo chi s’accontenta gode no? Beh io non mi accontento mai, non mi piace stare senza far niente a riposare in una vita che non fa per me, una vita comoda, una vita tranquilla, una vita noiosa. Molti a questo punto si identificano con le mie parole e pensano “neanche io, guarda dove sono arrivato, guarda cosa ho costruito, guarda che bella posizione lavorativa, bella casa, bella moglie, bei bambini.”  Bene, benissimo, contentissimo per voi che la pensate così, andate pure avanti e che possiate sempre avere il vento in poppa e le vele spiegate, se questo è quello che volevate fare…ovviamente. Perché se non lo è, beh tutto ciò che avete costruito è vano, fine a sé stesso, superfluo. 

E voi non siete felici. E lo sapete. Ma lo negate.
Dune of the Namib Desert - 
Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
In un mondo velocissimo dove appena pensi qualcosa sei già in ritardo, il valore di una costruzione, non ha più senso. È una società decostruttiva, che distrugge invece di accrescere, ci distrugge fisicamente, pensate a quante volte siete tornati a casa completamente cotti dopo una settimana lavorativa intensa e a mio personale parere disumana. Eh sì perché si lavora tanto, troppo, si lavora stressandosi, consumandosi, dando il meglio di sé e poi non si ha più tempo per nulla, nemmeno per dormire, a volte. E lo sapete bene che non sto esagerando, è proprio così. Allora in che stramaledetto senso pensate vada la vostra vita? Sta procedendo verso quello che volevate? Si sta concretizzando la vostra carriera? La professione vi piace? Migliora? Scatto di stipendio e salto di ruolo? Macchina nuova e mutuo più leggero? Ragazza nuova da portare in quel ristorante che vi hanno consigliato perché ora ci state dentro con i soldi? It’s all about money? Ho scoperto una cosa: se già siete riusciti ad avere un appuntamento, e la ragazza ci starebbe con voi, basta un caffè! Due chiacchere e un sorriso. Ma fate voi per carità! Va bene anche il ristorante è una vostra scelta.

Il punto è questo, noi non siamo più in grado di scegliere

Atlantic Ocean & Namib Desert -
 Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Alla domanda cosa fai di bello nella vita? Un sacco di persone, senza neanche accorgersene mi rispondono quasi sempre così: “SONO un…consulente, manager, avvocato, medico, architetto, idraulico,etc..” e invece dovrebbero rispondere: “FACCIO il consulente, manager, avvocato etc…” sembra una discussione puramente linguistica, ma riflette in sé una condizione psicologica: tu SEI il ruolo che HAI. Devastante. Non c’è nulla di più impersonale e pericoloso di identificarsi in un ruolo. Quasi peggio che identificarsi in ciò che si possiede, una macchina, una casa, un vestito, una donna/uomo, un’amante. È un inganno dell’ego. Un consumismo sociale, lavorativo, emotivo, di relazioni. 

Una devastazione della persona.

Se mi chiedono che cosa ti rappresenta? Io risponderei un concetto, lo so che è banalmente saccente, ma è così, non saprei definirlo in altro modo, e non mi interessa se posso sembrare arrogante, è la verità e in quanto tale non soggetta ad opinione. Il concetto è: CAMBIAMENTO.

Ognuno di noi potrebbe rispondere come gli pare, ed è giusto che sia così, è legittimo, solo dovrebbe farlo senza condizionamenti, senza paure, senza inganni. Poi la risposta viene da sé. E a volte può stupire.

Desert Mountains - Namib Desert - 
Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Alice ha compiuto una scelta. Ha scelto di seguire il coniglio bianco e ha vissuto l’avventura più grande della sua vita. 
Lewis Carrol è uno dei miei scrittori preferiti, ha metaforizzato tempo fa ciò che ognuno di noi prova nella vita moderna, la paura di staccarsi dal conosciuto, dal comodo, dal familiare, anche se tutto questo ci fa schifo, ci spaventa, non ci piace, ci fa lamentare ci frustra, ci castra, noi abbiamo paura. Paura di scegliere, paura di scoprire, paura di vivere.

Paura di che? Noi siamo fatti per questo. Siamo la specie animale (e qui ritorna il secchione che è in me, scusate) che più si è espansa nel globo, abbiamo raggiunto ogni parte della terra e siamo andati anche sulla Luna! Siamo quelli che hanno esplorato arte, pensiero, filosofia, meditazione, tecnologia arrivando a scoprire ed elaborare tutto ciò che di sublime finora sappiamo. Allora coloro che hanno fatto ciò erano eroi? Dèi? Speruomini? 

Non credo, hanno compiuto una scelta, hanno seguito il Coniglio Bianco, non si sono accontentati e hanno vissuto a pieno la loro vita. Sakyamuni (Buddha) ha ripudiato la famiglia ed è partito in meditazione, il Dr. David Livingstone ha mandato a quel paese la Regina Vittoria, non esattamente una personcina ragionevole, per esplorare l’Africa come voleva lui, Pablo Picasso ha reinventato il concetto di forma spaziale e creato una nuova prospettiva, un’insieme di punti di vista tutti da un unico punto di vista. Nietzche ha ribaltato i concetti comuni del pensiero, rivoluzionando la prospettiva. Gli esempi sono infiniti: Charles Darwin, Steve Jobs, Albert Einstein, potremmo andare avanti all’infinito. 

Dovremmo tutti fare grandi cose? No, ma potremmo essere felici, scegliendo di seguire il coniglio bianco ovunque esso ci porti.

Dunes of the Namib Desert - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved

ENGLISH VERSION

"I wanted movement, not a quiet life. I wanted excitement, danger, the ability to sacrifice something to love. I felt within myself a superabundance of energy which found no outlet in a quiet life."
L.N.Tolstoj

Alice Follow the White Rabbit!

Often we find ourselves choosing not to choose. We let things go on, opportunities and changes as well, without realizing them.

I disagree.  We always notice them, but we prefer to ignore them. Lying to ourselves, we turn our eyes away so as not to see, and we settle what we have. After all, it’s ok?
 Well I'm never satisfied, I don’t like losing time to rest in a life that is not for me, a comfortable life, a peaceful life, a boring life. Many people at this point will agree with me and normally think "neither me, hey look where I am now, look what I've built, look what a beautiful job position I have, a beautiful home, a beautiful wife, beautiful children." Well, well, very happy for you if you think so, go ahead and I hope that you will always have the wind blowing in sails, if this is what you wanted to do... obviously. Because if it’s not, well, everything that you have built is vain, superfluous. And you are not happy. And you know it. But you deny.

In a fast fast world in wich you think and you are already late, the value of building something, no longer makes sense. It’s a deconstructive society, destroying instead of increasing, it destroys us physically, think about how many times you came home completely tired after a busy, in my personal opinion inhumane, working week. Yes because we work so much, too much, working with too much stress, wasting away, giving the best of ourselves and then we have no longer time for anything, even to sleep at times. And you know well that I am not exaggerating, it is. So in that damn way you think your life will go? Is it progressing towards what you wanted? Your career is taking shape? The profession you like? Upgrading both your position and salary? New car and new girl to carry in that expensive restaurant that you have advised by your friends because now you're in with the money? It's all about money? I found out one thing: if you are already able to get an appointment, and the girl would be with you, you can offer just a coffee! A chat and a smile! Well, however, the restaurant is your choice.

The point is this, we are no longer able to choose.

When I ask “what are you doing in life?” A lot of people, without even realizing it, almost respond as this: "I AM ... a consultant, manager, lawyer, doctor, architect, plumber, etc .." and they should respond: "I DO consultancy, management, law etc..." it seems a purely linguistic discussion, but it reflects in itself a psychological condition: you ARE the role that you HAVE. Devastating. There is nothing more impersonal and dangerous to identify yourself with a role. Almost worse than identify with what you own, a car, a house, a dress, a woman / man, a lover. It’s a deception of the ego. Consumerism in social, occupational, emotional relationships. Devastation of the human being.

If you ask me, I would answer a concept, I know it's trivially pedantic, but it’s so, I cannot define it in another way, and I don’t care if it sounds arrogant, it's the truth, and as such is not subject to review. The concept is: CHANGE.

Each of us could answer as they like, and rightly so, it’s legitimate, should only do so without conditions, without fear, without deceit. Then the answer comes by itself. It can sometimes surprise.

Alice has made a choice. She had chosen to follow the White Rabbit, and had experienced the greatest adventure of her life.
Lewis Carroll is one of my favorite writers, had metaphorized time ago what we test each days in modern life, the fear to break away from the known, the comfortable, the familiar, even if all this it sucks, scares us, we don’t like, makes us complain, frustrates us, we castrates, we are afraid.


Afraid to choose, afraid to find out, afraid to live. Fear of what? We are made for this. We are the kind of animal (and here returns the nerd in me, sorry) which had expanded more in the globe, we have reached every part of the earth and also went on the Moon! We are those who have explored art, thought, philosophy, meditation, and process technology coming to discover all that we know of so far sublime. Well those who have done this were heroes? Gods? Supermen? I don’t think so, they have made a choice, they followed the White Rabbit, were not satisfied and have lived their lives fully. Sakyamuni (Buddha) had disowned his family and started meditating, Dr. David Livingstone had arsed Queen Victoria, not exactly a reasonable person, to explore Africa as he wanted, Pablo Picasso had reinvented the concept of spatial form and created a new perspective, a set of all points of view from a single point of view. Nietzche had overturned the common concepts of thought, revolutionizing the prospect. The examples are endless: Charles Darwin, Steve Jobs, Albert Einstein, we can speak about forever. 

Should we all do great things? No, but we could be happy, choosing to follow the White Rabbit wherever it takes us.

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venerdì 26 dicembre 2014

Non c'è avventura senza Video - There's no Adventure without videos: SANDWICH HARBOUR 4X4 NAMIB DESERT



Non c'è Avventura senza video giusto?

Allora eccoci al terzo video preparato per voi: SANDWICH HARBOUR 4X4 EXPERIENCE, NOT AN ORDINARY DESERT EXPERIENCE

Buona visione


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There's no Adventure without video, don't you think?

So, that's the third video made for you: SANDWICH HARBOUR 4X4 EXPERIENCE, NOT AN ORDINARY DESERT EXPERIENCE

Have a good vision

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A NIGHT DRIVE WITH LIONS

lunedì 22 dicembre 2014

Africa, the mother land: Namibia. IL FIUME DEGLI ELEFANTI PT III

Ritornando verso il Damaraland camp si attraversa un’ansa del letto del fiume che compie una curva e si apre in una zona priva di alberi, dominata da una vegetazione a prateria.
Ostriches damaraland namibia safari
Ostriches (Struthio camelus) - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Scorgo da lontano una sagoma a me ormai piuttosto familiare: struzzi. Sono un bel gruppo, saranno una ventina, con maschi in guerra tra loro per effettuare le parate nuziali, combattono e si mostrano in splendida forma, con viso, collo e zampe rosa scuro tendente al rosso e un sacco di energia da vendere. Si affrontano in quella che nel mondo dell’etologia viene definita “arena” uno spazio non per forza circolare dove gli esemplari maschi delle specie avicole si combattono e si mostrano alle femmine per essere scelti. La scelta è sempre femminile e gli struzzi non fanno eccezione. 
Avete presente il balletto che compiono nel film di animazione "Fantasia" della Disney? Dove ballano con le “ippopotame”? Beh le piroette che compiono sono proprio quelle di un ballerino di danza classica, vorticando su se stessi per poi fermarsi di colpo e correre da una parte all’altra del palcoscenico. L’osservazione della natura ci può essere d’aiuto e se guardiamo il cartone animato, che peraltro io ho sempre amato fin da piccolo, riconosciamo i perfetti movimenti di questi splendidi animali rivisitati in chiave di balletto, che in realtà è già contenuto nel loro stesso comportamento. 
Meraviglioso non credete? Si vede che i disegnatori e registi avevano avuto l’occasione di poter vedere proprio questo spettacolo naturale, perché di questo si tratta.
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Male Ostriches fighting (Struthio camelus) - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Proseguiamo un po’ e seguendo le tracce sulla sabbia, incontriamo un altro gruppo di elefanti. Dunque ricapitolando siamo a 25 + 13 + 30  = 68 direi non male in una sola giornata eh? Ma questo è merito della guida… ”vola basso Pompele e non te la tirare, che sei solo un novellino in fondo” “giusto, giusto, non esageriamo, sono proprio un novellino in fondo”.

Questa volta gli elefanti camminano decisi tutti in una direzione, in una specie di fila indiana, si chiamano Game Tracks, gli animali sociali seguono sempre un individuo che si mette in testa e li guida in una direzione,
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Lappet-faced Vulture (Torgos tracheliotus) - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
e scavano dei sentieri che ripetono costantemente, non importa se sono erbivori o carnivori, anche i leoni lo fanno, minimizzando l’energia spesa e la possibilità di disperdere il gruppo mantenendo un contatto visivo sempre con quello davanti a loro, in questo modo riescono anche a difendersi dai possibili predatori. In questo caso le Game Tracks diventano Elephant’s Highways, perché sono obiettivamente più grandi e meglio tracciate.

Li seguo, so dove stanno andando, la matriarca li sta guidando al di là della montagna, e così ho l’occasione di mostrare ai miei ospiti un sentiero che essi usano per valicare le montagne. 

“Come scusa, valicare le montagne?” “sì sì, proprio quello, aspetta che ci arriviamo”. 

Gli elefanti del deserto possono arrivare a pesare circa 6 tonnellate, i maschi adulti, mentre le femmine sono più “leggere”, diciamo. Sembra impossibile ma sono agilissimi e riescono letteralmente a scalare le montagne, possono passare in stretti che assomigliano ai nostri sentieri alpini, alcuni di questi anche a strapiombo con una facilità sorprendente, da vere guide alpine adottano la stessa tecnica di camminata che ho io in montagna: piano seguendo il proprio passo, senza accelerare o rallentare, ma senza fermarsi mai. In 20 minuti sono sul costone della montagna e attraversano il piccolo passo. Vi siete mai chiesti come ha fatto Annibale ad attraversare le Alpi per marciare verso Roma? Beh ha sfruttato la caratteristica di questi splendidi ed evolutissimi animali, capaci di adattarsi a qualsiasi habitat e condizione, da quelle più “classiche” di savana, a quelle più estreme del deserto e delle montagne. 

Meraviglioso. Semplicemente meraviglioso.

Faccio il giro delle due colline vulcaniche che prima ho chiamato montagne, “ah ecco perché le hanno scalate, 
elephants damaraland namibia
Elephants - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
sono solo collinette” “mica tanto, sono piuttosto difficili da affrontare credimi, anche se non sono tanto alte come le Alpi” e ci ritroviamo in un'altra piana dominata da erba. Gli elefanti stanno scendendo verso la pianura e si dispongono come sempre con i cuccioli al centro del gruppo a difesa e protezione. Un individuo, non ho riconosciuto se era maschio o femmina, ero piuttosto lontano, si arrampica letteralmente sul pendio davanti a noi per andare a divorarsi un cespuglio che cresceva sul quel lato, una meraviglia vederlo salire con una leggerezza impensabile per un animale delle sue dimensioni, e questo conferma il fatto che non hanno assolutamente bisogno di sentieri, loro i sentieri se li fanno da soli.
sunset damaraland namibia safari
Sunset - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Mentre anche questo gruppo si allontana decidiamo di tornare al campo e prendiamo la strada che porta al Damaraland camp, nel frattempo, avvistiamo Orici e Springboks ed assaporiamo l’ultima ora di luce nel ritorno in una delle zone più belle ed incredibili che io abbia mai visto. Terra di contrasti e di bellezza, di luce e di buio, di montagne e pianure, di elefanti e di uomini. 

Ve l’avevo detto no, che mi era entrato nel sangue?

Domattina andremo in cerca dei leoni e dei rinoceronti, ma per oggi abbiamo fatto il pieno.

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Africa, the mother land: Namibia. IL FIUME DEGLI ELEFANTI PTII

Africa, the mother land:Namibia. IL FIUME DEGLI ELEFANTI PT I

Africa, the mother land: Namibia. HOW IS IT? VEEEEERY VERY HOT


English version 

Returning to Damaraland camp we cross a bend in the riverbed that makes a curve and opens in an area free of trees, dominated by prairie vegetation.

I see from a distance a silhouette quite familiar to me: ostriches. They are a great group, will be average twenty, with males at war with each other to perform the nuptial parades, fight and show in great shape, with the face, neck and legs reddish pink and a lot of energy to spare. Facing off in what in the world of ethology is called "arena" a space not necessarily circular where the males of the avian species fight and show themselves to be chosen by females. The choice is always feminine and ostriches are no exception.

You know the ballet performed in the Walt Disney animated movie "Fantasia"? Where they dance with the hippos? Well, pirouettes are those of a ballet dancer, twisting on himself and then stop suddenly and run from one side to the other of the stage. The observation of nature can help, and if we see the cartoon, which in fact I have always loved since childhood, we recognize the perfect movements of these beautiful animals' twist ballet, which in fact is already contained in their behaviour. Wonderful don't you think? Designers and directors had the opportunity to see just this natural show.

We continue a while and following the tracks on the sand, we meet another herd of elephants. So in average we have 25 + 13 + 30 = 68 I could say: "not bad in one day" But this is about the guide ... "Pompele fly down, you're just a rookie" "right, right, I'm just a rookie"

This time all the elephants are walking in one direction, in a kind of single line, called Game Track. Social animals always follow an individual who lead them in a direction, digging paths that they constantly repeat, no matter if they are herbivores or carnivores, even lions do this, minimizing the energy consumption and the possibility to disperse the group always keeping eye contact with the one in front of them. In this way, they are also able to defend themselves from predators. In this case the Game Tracks become Elephant's Highways, because they are objectively bigger and better drawn.


I follow them, I know where they are going, the matriarch is leading them beyond the mountains, and so I have the opportunity to show my guests the path they use to cross the mountains. "They cross the mountains?" "Yes, yes, just that, expect that we get there."

The desert elephants can weigh about 6 tons, adult males, while females are "lighter". It seems impossible but they are very agile and can literally climb mountains with astonishing ease, may move in narrow that resemble our mountain's trails, some of these also overhanging. They use the same technique of an Alpine mountain guide, the same that I use to walk in the mountains: slowly following your step, without speeding up or slowing down, but without ever stopping. In 20 minutes they are on the side of the mountain and across the small pass. Have you ever wondered how did Hannibal crossed the Alps with War Elephants to march to Rome? Well, he exploited the characteristics of these beautiful and very advanced animals, able to adapt to any habitat and condition, from the most "classic" savannah, to the most extreme desert and mountain.

Wonderful. Simply wonderful.

I turn around the two volcanic hills that before I called mountains, "ah that's why they climb, they are just hills" "not so, they're quite difficult to deal with, believe me, even if they are not so high as the Alps" and we are in another plain dominated by grass, the elephants are coming down to the plain and have usually calfs at the center of the group for the defense and protection. An individual, I did not recognize if it was male or female, I was pretty far away, climbs literally on the slope in front of us to go to devour a bush growing on that side, a wonder to see him come up with a lightness unthinkable for an animal of its size, and this confirms the fact that they have absolutely no need of paths, their make paths by themselves.

While even this group moves away we decided to return to the tented camp and take the road that leads to Damaraland camp, meanwhile, we spot Oryx and Springboks and we taste the last hour of light in the bush in one of the most beautiful and amazing area that I have ever seen. Land of contrasts and beauty, light and dark, of mountains and plains, elephants and men. I told you, that I had entered the blood?


Tomorrow morning we will go searching for lions and rhinos, but for today it's enough.

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giovedì 18 dicembre 2014

Africa, the mother land: Namibia. IL FIUME DEGLI ELEFANTI PT II

Il gruppo degli elefanti si nutre indisturbato all'interno del corso del fiume.

E' incredibile osservare gli elefanti, mi lasciano sempre stupito e affascinato, ho scattato centinaia di fotografie e ogni volta riescono a stupirmi, sono animali di una bellezza antica e devastante, molto pericolosi se non ci si comporta adeguatamente, e molto delicati se invece li si lascia in pace. Un contrasto meraviglioso, adatto alla terra dove ci troviamo, il continente africano.
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Elephants in the riverbed  - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
In genere il gruppo rimane abbastanza unito.
Anche se divagano di albero in albero e si spostano di qualche decina di metri, sono sempre vicini e attenti. Non sembrano considerarsi più di tanto, ma rimangono sempre in comunicazione visiva gli uni con gli altri, ad una attenta osservazione si può percepire una coesione visiva netta. Comunicano soprattutto con gli infrasuoni e quando decidono di andare, o meglio la matriarca decide di andare, tutto il branco si sposta con lenta, almeno nella maggior parte dei casi, determinazione. 
elephant's foot damaraland namibia
 Elephants foot - Damaraland Namibia
 ©Andrea Pompele All Rights Reserved


Mica poi tanto lenta comunque, sembrano camminare con calma, ma in pochi secondi sono già molto al di là delle nostre previsioni. Quando corrono possono essere imprevedibili e devastanti, purtroppo ho perso un amico in Mozambico a causa di una carica di elefanti improvvisa. Filippo era un ricercatore, di quelli bravi e aveva molta esperienza, ma si è trovato in una situazione estrema e senza possibilità di difendersi a piedi. Mi viene sempre in mente lui ogni volta che cerco gli elefanti.

Ma tornando a noi, "Grazie, meno male, stavi cominciando a metterci un po' di ansia, oltre che un'infinita tristezza." " Eh a chi lo dici..." 

Il gruppo si muove. E si muove dapprima lentamente. Io cerco di posizionare il Land Rover per osservare una femmina con il suo cucciolo in modo da non disturbarli e non voglio restare per troppo tempo, bisogna avere rispetto e dedizione, oltre che mettersi in sicurezza. Mentre sto facendo manovra, un altro 4X4 si posiziona dietro di noi, impedendomi la visuale. Il solito problema: sarebbe meglio non ci fossimo o per lo meno che l'intelligenza di ognuno ci permetta di non ostacolare l'altro, ma
calf elephants namibia damaraland
Elephant's calf - Damaraland - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
non sempre è così.Mi passa davanti un'altra femmina a pochi metri di distanza, con un cucciolo piccolo e un fratellino più grande, che si mostra parecchio interessato al Land Rover. Talmente interessato che avanza rapidamente verso di noi. la femmina si gira di scatto, il piccolo non si accorge di nulla, va beh, è un piccolo, deve esplorare, ed è davvero buffo e tenero vedere che prosegue goffo e veloce senza una meta precisa. Il fratello più grande non cede interesse e continua, è a qualche metro e non posso muovermi, 
indietro non posso andare, la macchina dietro di me mica si sposta, figuriamoci, e fare manovra non è né veloce, né pratico, né tanto meno efficace. Decido di stare fermo e intimo ai miei ospiti nella maniera più dolce e democratica che contraddistingue i miei modi signorili in certe situazioni, di stare tranquilli, non agitarsi e per favore fare silenzio. 

"See come no? e noi dovremmo crederci?" "Chiedete ai miei ospiti! Uff, poca fiducia nelle mie capacità democratiche eh?" 

Per fortuna sono stranieri. Olandesi una coppia, inglesi le altre due. E mi ascoltano.

Il giovane si avvicina, con la proboscide tocca lo specchietto e poi il mio braccio, immobile sulla portiera. Una sensazione indescrivibile, morbida e decisa. essa esplora, per una manciata di secondi, mi hanno riferito, che a me sono sembrati 5 minuti, la mia pelle. Mi annusa, mi palpa, mi fa rizzare i peli delle braccia e d'improvviso si gira e se ne va. La madre, sempre ferma, non ha tolto lo sguardo dal suo cresciutello piccolo, e per fortuna non si è mossa. Ospiti ammutoliti, emozione nelle vene scorre sotto forma di adrenalina, i muscoli sono pietrificati e senti un calore lungo il corpo che ti ha reso praticamente una stufa.
elephan's crossing damaraland namibia
Elephants crossing - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Lascio passare il branco intero e do un'occhiataccia alla guida dietro di me, che più tardi si scuserà di avermi messo in quella situazione. Gli ospiti non parlano ma sono visibilmente emozionati. Beh non è da tutti i giorni in effetti. 

Più tardi ho analizzato bene la situazione: ho fatto la scelta giusta. Se avessi tentato di muovere il veicolo, l'elefante avrebbe potuto spaventarsi ed attaccarmi, se mi fossi agitato idem, mentre era semplicemente curioso di sapere chi fossimo, una curiosità tutta giovanile.

Ho riconosciuto le sue intenzioni. 

Proseguiamo ad osservare il gruppo e lo osserviamo ancora un po' dopodiché ci dirigiamo al villaggio.

Il villaggio appartiene alla popolazione dei Riemvasmakers popolo deportato dal Sud Africa in seguito alle leggi sulla ricollocazione delle etnie durante il regime dell’Apartheid. È un villaggio piccolo e tranquillo, popolato da donne e bambini, gli uomini lavorano altrove e tornano periodicamente a far visita alle famiglie. Qui prendiamo un caffè e ascoltiamo la storia del popolo e del villaggio. E naturalmente vediamo un altro gruppo di elefanti attraversare la pianura dalle montagne e dirigersi alla pozza. Molto vicini al villaggio. Ogni tanto qualcuno di essi entra tra le case ma la popolazione non si scompone più di tanto, basta fare un po’ di rumore e avere la dovuta attenzione e i pachidermi se ne vanno senza danni…o quasi. Ogni tanto tirano giù qualche recinto e fanno scappare le capre, ma è accettabile.

Una convivenza meravigliosa.

elephants damaraland namibia safari
Elephants - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Come vi dicevo in precedenza (IL FIUME DEGLI ELEFANTI PT I), la comunità ha capito che la fauna selvatica è una risorsa e non una minaccia e la protegge come se fosse sua. E in parte lo è, è la loro terra, quindi è logico no? Dopo la sosta proseguiamo per quello che sarà il nostro pranzo sul corso del fiume e risaliamo verso il Damaraland camp. Qui trovo un albero molto grande di Ana tree (Faidherbia albida) e decido essere il nostro luogo ideale. mi fermo e faccio scendere i miei ospiti, dopo aver accuratamente osservato la zona. un'altra bella esperienza comincia, il River lunch, il pranzo sul letto del fiume. Non c'è niente di più bello che pranzare sotto un albero di Faidherbia albida all'aria aperta in the middle of the desert. Primo, secondo, contorno, formaggio (Blue Cheese, simile al Gorgonzola), carne secca (Biltong), salsicce essiccate sud africane (Droëwors), birra, vino, frutta, caffè ed...elefanti in lontananza che ci osservano.
Ad un certo punto ci vengono incontro e ci passano vicini, relativamente, e comunque avevo messo già via tutto e gli ospiti erano sul Land Rover, a terra rimanevo solo io.

La sicurezza innanzitutto! 


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Africa, the mother land: Namibia. HOW IS IT? VEEEEERY VERY HOT

young bull damaraland namibia
Young bull - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved


ENGLISH VERSION

The group of elephants eats undisturbed along the river.

It's amazing to observe elephants, I'm always amazed and fascinated, I took hundreds of photographs and every time they amaze me, they're animals with an ancient and devastating beauty, very dangerous if you don't behave properly, and very delicate if you leave them in peace. A wonderful contrast, suitable to the land where we are, the African continent.

Typically the group remains fairly united.

Even if they ramble from tree to tree and move a few tens of meters, they're always close and careful. It's not seems that they consider each other that much, but they always remain in visual communication, under careful observation you can perceive a clear visual cohesion.

They communicate mostly with infrasounds and when they decide to go, or rather the matriarch decides to go, the whole herd moves with slow, at least in most cases, determination. Not that much slower, however, they seem to walk calmly, but in a few seconds they're already far beyond our expectations. When they run, they can be unpredictable and devastating, unfortunately I lost a friend in Mozambique due to a sudden charge of elephants. Filippo was a researcher, the good one and had a lot of experience, but he found himself in an extreme situation, and no opportunity to defend themselves by foot, he died. I always think of him every time I search for elephants.

But back to us, "Thank you, thank goodness, you were beginning to put in us a little anxiety, as well as an infinite sadness." "Eh you know .." 

The group moves. 

It moves slowly at first. I try to place the Land Rover to observe a female with her cub in a way to not disturb them and I don't want to stay too long, you have to have respect and dedication, as well as maintain yourself safe. 
While I'm handling the car, another 4X4 ranks behind us, preventing the view. The usual problem: it would be better we did not, or at least that the intelligence of everyone let us not hinder the other, but it's not always possible. 
Another female passes in front of us far just few meters, with a little puppy and a larger brother, which shows us to be quite interested in the Land Rover. So interested that advancing rapidly towards us. Female whirls, the baby does not notice anything, okay, he's young, he should explore, and it's really funny and tender to see how continues clumsy and fast aimlessly. The older brother does not yield interest and continues, he is few meters far and I cannot move, I cannot go back, the car behind me doesn't moves, and handle the car is neither fast, nor practical, nor effective . I decide to stay still and intimate to my guests in the most gentle and democratic way that distinguishes my manners, in certain situations, to be calm, do not get excited and please be quiet. 

"We should believe it?" "Ask my guests! So, just little confidence in my democratic capabilities?"

Luckily they are foreigners.  A Dutch couple, English the other two couples. They listen to me. 
The young elephant approaches us, with its trunk touches the mirror and then my arm, still on the door. An undescribable feeling, soft and firm. It explores, for a handful of seconds, that to me seemed to be five minutes, .He smells my skin, touches my arm and suddenly turns around and walks away. The mother, always firm, did not remove her eyes from her grown-small, and luckily did not move.

Guests speechless, emotion flowing in the veins in the form of adrenaline, the muscles are petrified and felt a warmth along the body that made you practically a stove.

I let pass the whole herd and do a glare to the guide driving behind me, who later apologizes for putting me in that situation. 
Guests don't speak but they are visibly excited. 
Well in fact it's not common every day. 

Later I analyzed the situation: I made the right choice. If I tried to move the vehicle or had fidget myself, the elephant could get scared and attack me, while he was simply curious to know who we were, a young curiosity. 
I recognized his intentions. 

We continue to observe the group and then we go to the village.

The village belongs to Riemvasmakers people, deported from South Africa following the laws on the relocation of ethnic groups during the Apartheid regime. It is a small and quiet village, populated by women and children, men work elsewhere and come back regularly to visit family. 
Here we take a coffee and listen to the story of the people and the village. And of course we see another group of elephants cross the plains from the mountains and go to the waterhole. Very close to the village. 
Occasionally one of them enters the village but the population don't do anything, just make a little noise and pachyderms leave no damage ... or almost. Sometimes they pull down the fence and make escape the goats, but it is acceptable.

A wonderful coexistence.

As I said earlier (THE ELEPHANT'S RIVER PT I), the community has realized that the wildlife is a resource and not a threat and protects it as his own property. And in fact it is, is their land, so it is logical don't you think?

After this break we go for the lunch on the riverbed along the road back to Damaraland camp. Here I find a very large Ana tree (Faidherbia albida) and I decide it will be our ideal. I stop and I moved down the car the guests after having carefully observed the area. Another beautiful experience begins: the River Lunch, lunch on the river bed. There is nothing beautiful as having lunch under a Faidherbia albida tree outdoor in the middle of the desert. First course, main course, cheese (Blue Cheese), Biltong, dried South African sausages (Droëwors), beer, wine, fruit, coffee and ... elephants watching us.

They pass  next to us, relatively, and in any case I had already put everything into the car and guests were on the Land Rover, on the ground I was alone.


Safety first!

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Africa, the mother land: Namibia. HOW IS IT? VEEEEERY VERY HOT

lunedì 15 dicembre 2014

Africa, the mother land: Namibia. IL FIUME DEGLI ELEFANTI PT I

C’è un fiume nel Damaraland che si chiama Huab River, e che viene chiamato il fiume degli elefanti. 
Sul corso di questo fiume, un rivo effimero, ovvero che presenta un letto ma che non ha acqua in superficie, se non in alcuni periodi dell’anno in seguito alle piogge abbondanti, si trovano gli elefanti del deserto. 
Si tratta di una popolazione di Elefanti che ha caratteristiche fisiche diverse da quelle degli altri elefanti di savana d’Africa. Si tratta sempre di Loxodonta africana, e non di una sottospecie o di una specie diversa come l’elefante di foresta, Loxodonta ciclotis
Sono più piccoli fisicamente, presentano zampe più lunghe, soprattutto quelle anteriori, e piedi più larghi, per resistere alle lunghe marce nel deserto e sulla sabbia. Hanno zanne più piccole e a volte queste sono assenti completamente nelle femmine. Si cibano di vegetali adattati alla vita del deserto, molto duri e poco nutrienti, la loro vita perciò è anche un po’ più breve, arrivano fino a 30 – 45 anni circa. Per questo motivo vengono chiamati desert adapted elephants. 

E' una forma di adattamento. 

A volte penso che anche gli uomini che vivono qui siano desert adapted men, perchè vivono in condizioni estreme.

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The Elephant's River (Huab River) - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
“Ogni mattina una gazzella si sveglia e… “no! Ma no! “Ogni mattina una guida si sveglia e… porta i suoi ospiti a cercare gli elefanti del deserto sulla riva dell’Huab river."

Infatti è proprio questo che facevo, tutti i giorni insieme a molte altre attività. Mi svegliavo molto presto, alle 5 del mattino e andavo a preparare il Land Rover per la giornata. Bisogna preparare tutto alla perfezione, per evitare problemi che potrebbero incorrere sia sulla manutenzione del veicolo, sia sul freddo che prima dell’alba si sente (IN AFRICA NON FA CALDO), visto che la macchina è aperta: ma per questo esiste il poncho! Caldo ed impermeabile, all’interno è rivestito di pile, l’abbraccio morbido del mattino.


La strada per arrivare al letto del fiume Huab è molto bella e attraversa la proprietà della Torra Bay Conservancy Area (ETHICS IN TORRA BAY CONSERVANCY AREA), un progetto di gestione del territorio integrato con le comunità locali che mantengono uno stile di vita tradizionale, basato sulla pastorizia, e contribuiscono attivamente alla conservazione della fauna selvatica. Hanno capito, molto intelligentemente, che vale di più un territorio con un sacco di animali selvaggi, piuttosto che uno sfruttamento incontrollato. 
Persone meravigliose, tra l’altro.
Si scende in una valle il cui corso del fiume (un affluente, anch’esso in secca) modifica continuamente il paesaggio e la vegetazione, tra colline e spazi con viste mozzafiato, in direzione Sud - Est, verso il fiume Huab.
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Tributary river of Huab - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved

Ma prima di addentrarci sulla strada maestra si fa colazione, ovviamente. La Bush Breakfast, all’aperto, in cima alla collina con il fuoco acceso e l’alba che colora le montagne di origine vulcanica di rosa e le sue mille sfumature. Ogni giorno ho assistito a spettacoli diversi, non è mai uguale, ed è sempre emozionante.


Il corso dell’affluente offre l’opportunità di avvistare animali selvatici: Orici (Oryx gazella) e Springboks (Antidorcas marsupialis), ma anche le meno comuni Desert Frogs, le rane del deserto! “rane del deserto?, eh no qui ci prendi in giro…” “ un po’ sì in effetti…” si chiamano così perché emettono un suono molto simile a quello delle rane, ma non sono rane, non possono esserci rane nelle zone desertiche, non c’è acqua! Sono uccelli che si chiamano Ruppel’s Korhaan (Eupodotis rueppellii) una scoperta molto curiosa.
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Kori Bustard - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Di uccelli endemici nel Damaraland ce ne sono un sacco, quelli che si incontrano più spesso,il più comune ed endemico è il mountain chat (Oenanthe monticola) piccolo e non proprio variopinto, diciamo che imparare a vederlo al volo, letteralmente, non è una delle cose più semplici del mondo.
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 Swallow Tailed Bee eater - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Dopo una vasta prateria, ci si addentra nel corso del fiume, il paesaggio cambia improvvisamente e tutto diventa popolato da cespugli verdissimi di Salvadora persica e da alberi. I più comuni sono le Acacia erioloba o Camel Thorn, ma i più alti e belli sono le Faiderbia albida o Ana Tree, i preferiti dagli elefanti.
swallow tailed bee eater damaraland
The Flight of a Swallow Tailed Bee eater - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved



Ho seguito le tracce fresche lungo la strada mentre guidavo, mischiate a quelle meno rassicuranti delle iene maculate che popolano la zona e si muovono di notte, e so dove andare, sono passati circa due ore prima e la direzione è quella giusta.







Un elefante in mezzo alla boscaglia lo vedi improvvisamente. sembra una cosa assurda visto che è il mammifero terrestre più grande al mondo, ma è così: giri l'angolo e te lo trovi davanti. Improvvisamente dietro ad un cespuglio di Salvadora che strappa delicatamente le foglie, per questo bisogna stare molto attenti e non infastidirlo in nessun modo, altrimenti potrebbe diventare pericoloso, soprattutto se si tratta di un giovane maschio solitario scacciato dal branco con una certa decisione da parte della matriarca, perché manifesta un certo interesse sessuale per le sue sorelle e cugine.

E' l'istinto alla riproduzione e lui non può negarlo.

Quel giorno comunque non era un maschio solitario, ma il primo esemplare di un branco di 25 individui.

Un bel colpo alle 7 del mattino

"Another great day in Namibia, Land of the Brave"

elephant damaraland namibia safari
Elephant in the river bed - Damaraland Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
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ENGLISH VERSION 

There's a river in Damaraland called Huab River, also called the Elephants' River.

Along this river, an ephemeral stream, with no water on the riverbed, except in certain times of the year caused by heavy rains, we can find the Desert Elephants.
This is a population of elephants which have different physical characteristics compared to other savannah's elephants of Africa. These are anyway Loxodonta africana, and not a subspecie or different specie as the forest elephant, Loxodonta ciclotis.
They are physically smaller, have longer legs, especially the front ones, and wider feet, to withstand the long marches in the desert and on the sand. They have smaller tusks and sometimes these are completely absent in females. They feed on plants adapted to desert life, very hard to chew and less nutritious, their life is thus a little bit shorter, reaching average 30-45 years. For this reason they are called "desert adapted elephants".

It's a form of adaptation.

Sometimes I think that men who live here are "desert adapted men", because they live in extreme conditions.

"Every morning a gazelle wakes up and..." no, no! "Every morning a guide wakes up and... brings guests to search for desert elephants on the bank of Huab river."

In fact this is exactly what I was doing, every day with many other activities. I woke up very early, at 5 am and went to prepare the Land Rover for the day. You have to prepare everything perfectly, to avoid problems that may occur both about the maintenance of the vehicle, both about the cold before dawn comes (IN AFRICA IT'S NOT HOT), since the car is open, but there is the poncho! Warm and waterproof, inside is covered with fleece, the soft embrace of the morning.

The road to get to the Huab riverbed is beautiful and runs through the property of the Torra Conservancy Bay Area (ETHICS IN TORRA BAY CONSERVANCY AREA), a project of land management integrated with local communities that maintain a traditional way of life, based on sheep and cattle farming and actively contributes to wildlife conservation. They understood, very cleverly, that a territory is more worth with lots of wild animals, rather than uncontrolled exploitation.

Wonderful people.

We descend into a valley where another river (a tributary, also dry) changes continuously the landscape and vegetation, hills and areas with stunning views towards the South - East, towards the river Huab.
But before we get on the road you need to have breakfast, of course. The Bush Breakfast, outdoor, on top of the hill with the fire lit and dawn that colors the volcanic mountains of pink and its many shades. Every day I attended different shows, it's never the same, and it's always exciting.

The course of the affluent offers the opportunity to spot wildlife: Oryx (Oryx gazella) and Springboks (Antidorcas marsupialis), but also the less common knew Desert Frogs. "Desert Frogs? Oh no, are you kidding..." "a little yes indeed ..." they are so called because they emit a sound very similar to a frog, but they are no frogs. Frogs cannot survive in the desert areas, there is no water! They're birds called Ruppel's Korhaan (Eupodotis rueppellii) a very curious discovery.
There's a lot of endemic birds in Damaraland, those we spot more often, the most common and endemic, is the Mountain Chat (Oenanthe monticola) small and not very colorful, learning to recognize it flying, literally, it's not one of the easiest things in the world.
After a vast prairie, go into the river, the landscape suddenly changes and everything becomes populated by lush green bushes of Salvadora persica and trees. The most common are the Camelthorn (Acacia erioloba), but the highest and most beautiful are the Ana Tree (Faiderbia albida), elephants' favourites.

I followed the fresh tracks down the road while driving, mixed with those less reassuring of spotted hyaenas that populate the area and move at night, and I know where to go, it's been average two hours before, and the direction is the right one.

You can see an elephant in the bush suddenly. It's seems senseless as he is the largest land mammal in the world, but it is so: you turn the corner and you are in front of him. Suddenly behind a Salvadora bush, he's gently ripping the leaves, so you should be very careful and not to bother him in any way, otherwise he could be dangerous, especially if he's a young lonely male expelled from the herd with decision by the matriarch, because he manifests a certain sexual interest in his sisters and cousins.

Is the sexual instinct of breeding and he cannot deny it.

That day, however, was not a lonely male, but the first one of a herd of 25 individuals.

A nice "shot" at 7 am

"Another great day in Namibia, Land of the Brave"

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