Anche una mostra può essere
un’avventura.
Sì lo è proprio, in tutti i suoi
aspetti. Preparazione del progetto, contatti con i soggetti ritratti, a volte
decisamente singolari come nel mio caso, e diciamola, pure un po’ strani,
sempre nel mio caso, s’intende,” ah beh nel tuo caso poi…” “cosa vorresti dire
con questo?” “niente, niente, lasciamo stare…”.
Organizzazione degli scatti,
scelta della location oppure preparazione dello studio, produzione delle
fotografie, ritocco di queste, scelta delle migliori, post produzione, stampa,
organizzazione con lo spazio espositivo, allestimento, pubblicazione della
strategia di pubblicità dell’evento, creazione dello stesso, dettagli da
mettere a posto etc etc...un incubo per alcuni, un divertente passatempo per altri,
una passione per pochi, uno scopo per una persona sola: Elena, l’autrice di
questa mostra che parte il 30 di gennaio a Roma.
Elena è un’esploratrice ed è per
questo che mi piace.
Fin dal primo contatto che
abbiamo avuto mi è subito stata simpatica, ho aderito volentieri alla sua
iniziativa e quando l’ho incontrata, mi sono subito rilassato. Lei ha un modo
di fare molto bello, ti mette subito a tuo agio, sorride, chiacchiera, scherza,
ti conosce un po’ e poi quando è il momento tira fuori quello che di te tieni
più nascosto, in maniera del tutto naturale. Ti scruta e trova di te
quell’aspetto che non credevi potesse uscire in così poco tempo, ti esplora.
Letteralmente.
Beh questo fa di lei una grande professionista e un‘ottima
persona, ma c’è qualcosa in più, è difficile definirlo e trovare le parole
giuste per descriverlo, ma non è qualcosa di intangibile di astratto, bensì
qualcosa di concreto, di reale, è il suo modo di essere un’avventuriera. Deve
essere il sorriso, oppure la voce, no no saranno le mani e come quando si
presenta senti subito un’energia e una decisione, no probabilmente è la voce,
dolce ed accogliente, ci sono: sono gli occhi! Esatto sì proprio quelli, quelli
di una persona libera.
Libera con un obiettivo: tirare fuori in un paio di fotografie,
cosa piuttosto difficile, la personalità di 30 persone diverse, e mica gente
qualunque: tutti bloggers. Si proprio così, quegli animali strani che
pubblicano i loro pensieri, recensioni, opinioni, contenuti, provocazioni,
consigli, ricette, e chi più ne ha più ne metta.
Io sono irrequieto e nomade per
natura, questo lo sapete, ma non sono l’unico che sta dietro alla tastiera di
un pc tutta la notte a sistemare il contenuto che vuole pubblicare nel suo
spazio virtuale o concreto, che passa il tempo ad organizzare il layout del
pezzo che sta scrivendo e che spera, almeno nel mio caso, in altri non c’è
bisogno di sperare, hanno un pubblico attento e fedele, che qualcuno possa
leggerlo con attenzione, divertimento, irritazione o semplice spirito curioso.
Perché è in questo che si crede quando si costruisce un blog: la curiosità
delle persone. Sostanzialmente crediamo nelle possibilità dell’uomo e nella sua
infinita voglia di sapere, la curiosità appunto, motore dell’intelligenza.
In questo crede Elena ed è meraviglioso
vedere la luce dei suoi occhi quando con lo strumento che utilizza per
esprimersi, la macchina fotografica, cattura attraverso il suo punto di vista,
la nostra personalità di curiosi. È una meraviglia vedere come si muove tra i
suoi strumenti di lavoro, senza che questo sembri minimamente sconvolgerla più
di nulla, visto che al massimo la coinvolge e coinvolge anche tu che sei il suo
oggetto/ soggetto da ritrarre. Coinvolge anche voi che guardate le sue
fotografie e vi proiettate all’interno del mondo di colui che viene
rappresentato dall’immagine.
È un processo incredibile, se ci pensate bene, una
finestra aperta che da’ su un’altra finestra, uno spazio prospettico infinito.
Fantastico! Ed è un modo sottile e profondo di vivere un’avventura, senza
preconcetti né condizionamenti, liberi di guardare con la curiosità di un
bambino che sbircia fuori dalla porta per vedere se fuori ha già smesso di
piovere.
Questa è Elena e la sua mostra.
Un’ insieme di avventure, colte con un punto di vista strettamente personale,
il suo modo di intendere i bloggers.
Gente strana, davvero.
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