L’immaginazione e la fantasia
sono uno dei miei tratti distintivi, mi piace fantasticare, proiettare ed
immaginare le cose. Ma non è il solo aspetto della mia personalità: io sono
preciso, razionale e un po’ rompicoglioni. Lo ammetto.
Air balooning @Kulala Wilderness Property - Namib Desert Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved |
Ho la testa tra le nuvole e i
piedi ben piantati per terra, almeno spero…
La capacità di astrazione di un
concetto identifica la curiosità e io sono sempre stato “curioso come una
scimmia”. Questo mi ha portato nel tempo ad orientare le mie scelte di studio e
di vita su ciò che vorrei vedere dopo averlo immaginato. Mi piacciono perciò le
arti grafiche, perché dallo spazio bianco si ottiene una rappresentazione della
propria immaginazione. Per questo ho studiato biologia, perché dalle parole
scritte, segni grafici e codici chimico - fisici - matematici potessi
immaginare e capire la struttura delle cose naturali, della realtà. E quindi
farla mia.
È importante l’immaginazione, fondamentale.
Senza di essa non sarei
riuscito a studiare la vastità delle materie che compongono le Scienze Naturali,
la Genetica ad esempio e la promozione o silenziazione di geni sul DNA, la
Citologia aaaah… nella cellula c’è l’universo intero! La Biochimica, ma anche l’Etologia
e l’Ecologia richiedono immaginazione per poterle capire. La Matematica.
Non è solo una questione
accademica, ma personale, profonda.
La Musica, evocativa o meno che sia,
richiede immaginazione, il musicista non può solo eseguire, deve interpretare. E
per farlo deve metterci del suo, il suo personale punto di vista, la sua
immaginazione. Il fotografo ha, per definizione, il suo personale punto di
vista, diverso da quello degli altri fotografi, l’artista, il regista, l’attore,
idem.
Quad Biking @Kulala Wilderness Property - Namib desert
|
Le deviazioni sono perdita di
tempo. E come si fa ad evitarle?
Non si può. L’Esperienza insegna.
“Experience is the best teacher“
Bisogna accorgersi di essere su
una di queste per poter poi ritornare sulla strada maestra.
Ma qual è la strada maestra?
Difficile capirlo, complicato
identificarlo, molto semplice intuirlo.
Le deviazioni sono segnali che ci
dicono dove non si dovrebbe andare, ma che puntualmente ignoriamo
deliberatamente.
E invece esse sono necessarie, fondamentali, e l’istinto lo sa
perfettamente.
Sappiamo già benissimo come andrà, ma inganniamo noi stessi per
ascoltare chi ci dice “è giusto, è corretto, è responsabile, devi farlo” e se
anche non è nessuno a dircelo, lo supponiamo noi. Legandoci, obbligandoci,
sopportando, castrandoci.
L’immaginazione e l’istinto ci
indicano la via, la razionalità e la volontà agiscono per organizzare e mettere
in pratica questa nostra potenzialità. Non sono contrapposte, bensì
interconnesse. L’immaginazione ci fa proiettare verso ciò che vorremmo, l’istinto
ci dice ciò che è giusto per noi, la razionalità ci prende per mano, ci guida ed
organizza, la volontà promuove tutto ciò.
Sono un network, un gruppo di
lavoro, collaborano. O meglio, collaborerebbero, se noi le lasciassimo fare, ma
non permettiamo loro di aiutarci, le consideriamo al nostro servizio.
Bene è
ora di smetterla di tentare di controllare tutto e lasciarle agire come
dovrebbero.
E come?
Prima di tutto immaginando. E' il primo passo creativo.
Decollo @Kulala Wilderness Property - Namib desert
|
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