Small crab into the corals @Mafia Island - Tanzania ©Andrea Pompele All Rights Reserved

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mercoledì 29 ottobre 2014

Poche idee, ma ben confuse. Pensieri e riflessioni a casaccio: LIBERTA' IL VALORE PIU' GRANDE



vivi libero o muori namibia
“Vivi Libero o Muori” è una frase che ha fotografato una mia carissima amica su un muro vicino a casa sua e poi me l’ha mandata mentre ero in Africa, l’ho vista e l’ho subito fatta la mia immagine di copertina di Facebook. Perché? Perché mi piace ovviamente, e mi si addice completamente. E perché credo che in effetti l’unica cosa importante e diritto fondamentale dell’uomo sia la libertà, libertà di scelta, di pensiero, di movimento e di azione. Libertà di amare, di sbagliare, di tentare, di cambiare, di ridere e di piangere, pure di essere incazzati, se necessario. Spesso la diamo per scontata e non ci badiamo più di tanto, ma quando ci viene tolta, lì sì che la apprezziamo. Quindi penserete “va beh ok ma a me non manca la libertà, anzi!” e invece è proprio qui che vi sbagliate, la libertà ce l’avete di default in questa società, ma tralasciando i parallelismi con altre civiltà in cui la libertà non è affatto scontata, voi pensate di vivere liberi? Provate a pensarci un po’ su e datevi una risposta, non importa quale essa sia, è vostra e perciò rispettabilissima e va benissimo, per voi. Io ho scelto di vivere libero, la libertà per me è una scelta, con tutto ciò che un atto liberatorio può comportare, positivo o negativo che sia, non importa. È mio.  Ed è un atto creativo, fatto di fantasia e azione, di pratica e sogni, perché di questo parliamo, di creare delle opportunità dove non sappiamo, dove non abbiamo mai rivolto lo sguardo e non ci saremmo mai immaginati di andare in quella direzione o quell’altra. Fatto sta che in questo atto di cambiamento, e il cambiamento sta alla base dell’evoluzione (sì lo so, lo so sono un rompiballe/biologo/secchione), c’è un processo di scrollamento e di rivoluzione interiore che permette a questa stessa di diventare esteriore.
Brandberg damaralnd safari namibia
Gravel road to Brandberg - Damaraland, Namibia - ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Mi spiego meglio: se io cambio il mio modo di pensare e di approcciarmi al mondo, cambiano ovviamente le mie prospettive su di esso e perciò riesco a vedere delle opportunità dove prima non vedevo niente. È come mettersi gli occhiali se sei miope, improvvisamente ci vedi! Che meraviglia! Provate ad applicare tutto ciò al vostro sistema di vita, improvvisamente vivete! Non è incredibile? È la vostra lente sul mondo che è in continua evoluzione e voi con esso, sempre dinamici e in movimento anche se state fermi o decidete di stare fermi. È quello che volete fare, è la libertà che ci voleva, quello per cui volete lottare.
desert gravel road namib namibia
Una pista nel deserto - A gravel road in the desert -
Kulala Wilderness Property - Namib Desert Namibia - ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Conosco persone molto libere e altre meno, ma la dimensione libera è sempre mentale, mai coercitiva e anche se queste stesse persone non sono formalmente libere di fare determinate cose, coltivano la loro libertà ogni giorno.E' importantissimo coltivare questa opportunità di essere liberi, se non lo si fa, lentamente muore o comunque soffre e noi soffriamo con lei, senza accorgercene magari, ma alla fine qualcosa si spegne.
C'è un meccanismo di insoddisfazione o ribellione dentro di noi che ci fa sentire male e quando proviamo queste sensazioni probabilmente non stiamo facendo quello che veramente vogliamo fare, magari per anni tacciamo il nostro senso interno e diamo ad esso dei "giocattolini" che permettono temporaneamente di tenerlo tranquillo, contenendolo. Finché funziona, tutto bene, poi mancano gli stimoli e la curiosità e lentamente questo riprende vigore e si fa sentire. Questi "giocattolini", come li chiamo io possono essere di qualsiasi tipo, materiali (oggetti o progetti) oppure presupposti doveri morali od etici che ci vengono imposti o imponiamo a noi stessi. Le aspettative che il nostro ego proietta su di noi a volte possono essere il limite più grande che costruiamo intorno alla nostra vita, nel tentativo di dimostrare qualcosa a noi stessi, prima che a qualcun altro.



A questo proposito vi consiglio di guardare questo video, potrebbe essere molto interessante per voi, come l'ho trovato io


E se volete delle informazioni in più su questo ragazzo, che seguo da un po' e consiglio anche a voi di seguire. Qui c'è il link del suo sito (lo trovate anche nel blogroll a destra ndr)

http://www.wanderingwil.com/

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CHI SONO

martedì 28 ottobre 2014

Mini recensione (impressioni più che altro) IL SALE DELLA TERRA di Wim Wenders su Sebastiao Salgado


Un film incredibile, impossibile descrivere le sensazioni che ti lascia: devastante e stupefacente allo stesso tempo, pazzesco. dovete assolutamente vederlo, non avete alternativa. Non è un documentario, non è un film, ma ti lascia incollato allo schermo e una cosa strana è che quando compaiono i titoli di coda la gente non si alza per andarsene, rimane lì seduta aspettando che finisca del tutto, come se non volesse lasciare gli occhi staccarsi dallo schermo. Wim Wenders un grande regista Sebastiao Salgado un grande fotografo, ma emerge più di tutti chi è lui: un uomo. Ama in maniera folle quello che fa e si vede. Credetemi vale tutto il tempo che dedicherete alla visione di questo capolavoro. Letteralmente.



domenica 26 ottobre 2014

Africa, the mother land: Namibia. BUSH TELEVISION

Il fuoco è meraviglioso. 
Io amo chiamarlo alla namibiana, ovvero Bush Television, la televisione della savana, perché possiede molteplici virtù: primo ti scalda, e questo è abbastanza ovvio, perciò è veramente piacevole soprattutto quando fa freddo. Poi ti ipnotizza, proprio come fa la televisione. Avete mai notato come la tv abbia il potere di attirare lo sguardo di tutti? Se in una stanza la tv è accesa tutti guardano più o meno distrattamente lo schermo, non importa cosa passa come programma, ma il movimento e i colori sul display inevitabilmente catturano l’attenzione dei presenti, che faticano perciò a concentrarsi sulla conversazione. Se poi in questa si presentano pause o tempi morti è fatta: la tv ha inevitabilmente vinto.
bush television fire namibia safari
Il fuoco, la bush television -Namib Desert - Namibia
È  una dinamica che a pensarci bene mi terrorizza un po’, è come se fossimo tutti potenzialmente in balìa di questa scatola colorata che ci propone senza interruzione modelli da seguire, opinioni da costruire, cattivi esempi da odiare, posizioni per le quali schierarsi e, dulcis in fundo, proposte da acquistare e operazioni commerciali da conquistare. Gli esperti di marketing e pubblicità lo sanno molto bene e su questo si basano. E’ la comunicazione. Passiva.
Beh nel bush la tv non c’è. Però c’è il fuoco. Il fuoco ha il potere analogo di attirare gli sguardi di tutti, ognuno di noi davanti alla danza delle fiamme si ferma a fissarle. Forse perché, proprio come la tv, è sempre in movimento, è sempre diverso e vivo, sembra spegnersi per poi riaccendersi. È affascinante, diciamolo. Tralasciamo tutti i discorsi che porterebbero alla piromanìa e concentriamoci sulle differenze: il fuoco è sociale. Tutti lo guardano, tuttavia non ci si isola come con la tv, ci si parla, si racconta la giornata o le esperienze vissute, quasi nessuno si guarda negli occhi, perché essi sono impegnati a guardare le fiamme, però tutti comunicano fra loro. E’ la comunicazione. Attiva.
Ed a mio modestissimo parere, sana.
mopane tree sundown namibia safari
Mopane tree Sun down - Damaraland - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Beh, in Africa, nei campi tendati, nei lodges o negli adventure camps il fuoco si accende appena prima del tramonto affinché gli ospiti e le guide possano rilassarsi o prendere un aperitivo davanti al fuoco durante il tramonto, che si chiama SUN DOWN e non SUN SET. È la stessa cosa, ma c’è il Gin and Tonic, il drink più consumato durante il SUN DOWN, WHEN THE SUN GOES DOWN. Ringraziamo l’Inghilterra per averci regalato il Gin and Tonic! Enjoy!!! 
gin 6 tonic africa namibia
Gin And Tonic, Enjoy!!!
Durante la cena il fuoco rimane acceso e dopo il pasto si può usufruire del suo confortante calore per bere una tazza di caffè, di the o una bella tisana. È l’amico dei fumatori e complice, essi sono liberi di fumare attorno o vicino ad esso perché comunque non disturbano gli altri, tanto c’è l’odore del fuoco…poi è vero che se il fumo ti arriva negli occhi ti da’ fastidio e cominci a commuoverti come una ragazzina, ma i vestiti affumicati nel bush un po’ ci stanno, no? Fanno avventura.
Sono uno specialista del fuoco, saranno stati i Boy Scouts (che comunque non ho mai frequentato un solo giorno in vita mia), saranno state le milioni di grigliate alle quali ho partecipato e per le quali ho acceso e gestito la brace, consumando birra a più non posso, perché sai vicino al fuoco c’è caldissimo, mi viene taaaaaanta sete! Fatto sta che sono diventato un esperto, so come mettere la legna in modo che faccia la fiamma alta e compatta, so che devo mettere i pezzi da ardere vicino, sulle pietre, in modo che si asciughino un poco prima di inserirle tra le fiamme e che così non facciano troppo fumo, e so come gestire il vento. Così ognuno può apprezzarlo o come si dice in Africa e non solo: enjoy! 

fire bush television namibia safari
E come si spegne un fuoco in un camp? Non si spegne. Rimane confinato nel suo spazio, circondato da pietre appositamente piazzate. Naturalmente le fiamme non devono essere vive quando ci sia allontana per dormire, ma deve rimanere solo la brace, così non c’è pericolo. Ci penserà l’aria fredda della notte a spegnerlo definitivamente.


L'immagine del Gin and Tonic è stata presa da internet - the picture of Gin and Tonic is taken by internet

giovedì 23 ottobre 2014

Africa, the mother land: Namibia. IN AFRICA NON FA CALDO


"It is so easy to...fall into the mire of conformity by following a path that society has laid before you, rather than heeding your own unique calling" - Dean Karnazes 

L’Africa mi ha cambiato la vita o meglio io ho permesso alla mia vita di cambiare attraverso l’Africa, la migliore scelta della mia vita. Qui vi racconterò la mia avventura come guida professionista di safari con Wilderness Safaris e Il Diamante in Namibia, Heat, Dust and Dreams

damaraland safari namibia
"Damaraland - the long way road" Namibia  ©Andrea Pompele All Rights Reserved


IN AFRICA NON FA CALDO
( almeno in Southern Africa d'Inverno, non si può certo generalizzare! ndr)

Alcuni si sorprendono, alcuni lo suppongono, molti si stupiscono altri si irrigidiscono.
Io personalmente non mi stupisco più di tanto.
Eh sì perché sono nato nel ghiaccio, quello di fine inverno, quello che ti da’ più fastidio, il ghiaccio di marzo sulle Alpi occidentali, nella mia Valle d’Aosta. E credetemi, il freddo non è molto diverso da quello che si sente in Africa. In Africa? Ma dai, non dire cavolate, in Africa fa caldo, ci prendi per i fondelli, sei il solito…
Purtroppo per voi non ho mai preso in giro nessuno, perché è così, in Africa fa freddo, soprattutto di notte ed al mattino presto, soprattutto sugli altopiani tra i 1500 e i 2300 m s.l.m. non dove non ti accorgi di essere in alto, ma è come se fossi al limite superiore (e oltre) della linea degli alberi sulle Alpi, perciò piuttosto in alto, e fa pure un freddo cane, proprio come durante le estati alpine, al sole fa caldo, e che caldo, ma la notte no.
damaraland sundown namibia safari
Damaraland Sundown - Namibia  ©Andrea Pompele All Rights Reserved
L’insolazione è molto forte, 
perciò pensate tutti che faccia caldo in Africa ed infatti è così durante il giorno, solo che appena il sole va via, eh beh è tutta un’altra storia, certe notti ti rintani sotto il piumino nel letto della tua tenda sperando di non doverti alzare la mattina troppo presto per fare la pipì…ma ovviamente tutto il rooibos tea che ti sei bevuto durante la sera per scaldarti lo stomaco, ed il caffè solubile che ti sei gustato, ben tre tazze grandi - perché sei italiano, e dopo cena il caffè è d’obbligo – per cercare quell’aroma di moka di casa che naturalmente in quella brodaglia manco si può riconoscere, fanno il loro maledetto effetto. E quindi ti alzi alle 4 e il freddo te lo becchi tutto, naturalmente nel bagno esterno alla tenda ed aperto.
Ah dimenticavo, in Africa non esiste il riscaldamento.
Tutt’al più se hai culo, ma molto culo, puoi permetterti un condizionatore rivolto sulla funzione CALDO, che non fa tantissimo, consuma come un aereo, è un lusso non da poco e costa una sassata. Ora immaginatevi che bello arrivare alle 16: 30 con il sole che tramonta alle 17:30, in un lodge con gli ospiti che saltano giù dal veicolo per infilarsi in un altro Land Rover aperto, per fare il sundown, l’aperitivo al tramonto sulle dune del Kalahari.

kalahari sundown safari namibia
Kalahari Sundown - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Tu sistemi le loro valigie nelle rispettive camere, con condizionatore ovviamente, mentre la gentilissima e bellissima moglie del proprietario sistema la tua camera, senza condizionatore né acqua calda nella doccia, di cui hai assolutamente bisogno visto il misto di polvere e sudore che ricopre il tuo maschio, veramente maschio, ma sporco corpo. E ovviamente lo scopri quando sei insaponato che l’acqua calda non esiste, se non nei tuoi spossati desideri. Che dire? Ci si abitua no? Eeehhh ma per un Italiano è complicato abituarsi a questa condizione. Ma tu sei una guida, un uomo del bush, un avventuriero d’Africa australe, un duro insomma. Seeee… dormi e il giorno dopo ti svegli alle 5:00, come ogni mattina, e vedi i vetri del Land Rover ghiacciati…Kalahari, inizio luglio. Benvenuto.

Ma nulla ti spaventa, non sarà mica un po’ di aria fresca no? Tu sei nato tra le montagne più alte d’Europa, nel mese più freddo, hai vissuto per numerosissimi e tediosissimi anni in P.P. (Pianura Padana ndr) dove gli inverni con l’umidità al 98% ti ghiacciavano le ossa e l’unico modo per scaldarsi era una doccia bollente, quindi…resisti no? Essìchecazzo!
Poi vai nel deserto, aaah il deserto…ma del deserto parleremo più avanti, non divagare! Giusto sì scusate…
namib desert sundown namibia safari
Namib Desert - SunDown - Namibia 
Dunque, nel deserto c’è caldo, giusto? Certamente, ma c’è anche un freddo porco, maledizione! Un freddo che sale dal letto del fiume - il letto del fiume? Nel deserto? Ci stai di nuovo prendendo in giro? No no assolutamente, ma anche di questo parleremo un’altra volta, tranquilli - e che ti gela le ossa fin nel midollo, la tua tenda è la più vicina al famigerato letto del fiume, ma tanto non cambierebbe molto, perché il freddo si diffonde moolto in fretta. 


Esiste però un metodo infallibile per stare bene e scaldarsi: il fuoco.



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Adventure Life Project Africa

domenica 19 ottobre 2014

INTRO

AdventureLifeProjectAfrica - 23gradisottol’equatore


"Over hills and valleys too
Don't let them fool you
Don't believe for a minute that they are with you...
Over hills and valleys too
Don't let them fool you
Don't believe for a minute, they don't like" 

Hills and Valleys Buju Banton @YouTube

La vita è avventura.

Io l’avventura ce l’ho nel sangue, fa parte della mia famiglia da sempre. Mia madre e mio padre mi hanno sempre spinto all’avventura, ad esplorare ed a gustare il mondo, sia che abbia un sapore piacevole sia che risulti difficile, disgustoso od amaro.

La vita non è facile.

Ma d’altra parte per chi lo è? Forse per alcuni in effetti sì, per altri meno, per altri ancora è dura. Ma è sempre vita no? E allora viviamola!
Possibilmente viviamo una vita avventurosa…o almeno proviamoci.

E proprio per questo ho deciso di raccontare le mie avventure in giro per il mondo, con uno sguardo particolare all’Africa, the mother land!
23gradisottol’equatore si riferisce alla latitudine del Tropico del Capricorno, una latitudine che mi ha sempre molto incuriosito e che attraversa il paese che rappresenta la mia seconda casa, la Namibia. Qui ho lavorato come guida professionista di safari con Wilderness Safaris e Il Diamante. Passa anche attraverso il Botswana, SudAfrica, Mozambico, Madagascar, Australia, Cile, Argentina, Paraguay, Brasile, tutti paesi che ho intenzione di visitare...


Life is adventure

I have adventure in my blood, it comes from my family by far. My mother and my father have always pushed me to adventure, exploring and tasting the world, even if it has a good or a bad taste, if it's sweet or bitter

Life is not easy

In fact is not easy for anyone, maybe for someone it is, for others less easy, for some others it could be hard. but it's life! We have to live it!

Let's try to live an adventurous life.

For this reason I decided to tell my adventures all around the world, with a special regard to Africa, the mother land!
23degreesunderequator is referred to the latitude of the Tropic of Capricorn, a latitude that always fascinated me and passes through the land that is my second home: Namibia. Here I worked as a professional safari guide with Wilderness Safaris and Il Diamante. It also passes through Botswana, South Afirca, Mozambique, Madagascar, Australia, Chile, Argentina, Paraguay, Brasil, lands that I have intention to visit...

"Heat, Dust & Dreams" 

Ma chi sono io? (c'è una pagina apposta, andate a leggerla, se vi va) Comunque potremmo dire:


Biologo Evoluzionista specializzato in Comportamento Animale per propensione, Secchione per necessità, Viaggiatore per vocazione, Fotografo Naturalista per passione, Guida Professionale di Safari per professione, Curioso per natura, Musicista per ispirazione, Libero per aspirazione e avventuriero per scelta. Ah dimenticavo, sono un po’ irrequieto.

Non facciamola troppo seria comunque…
  • “Ma, Andre? Questo è un blog?” 
  • “No” 
  • “Sì che lo è!” 
  • “Ah sì? Dici che chiunque può esprimere la sua opinione?” 
  • “Eh sì tu sei un tipo democratico…no?” 
  • “Chi Io? Piuttosto anarchico (filosoficamente parlando) diciamo… ma sì possiamo dire democratico. Allora sì!”
  • “Ed è un sito?” 
  • “Beh anche…credo.”
  • “Ci pubblichi le foto?” 
  • “Direi di sì, non si vede?”
  • “Ma scrivi di te e delle tue riflessioni, quindi sono articoli. E’ un diario di viaggio?” 
  • “Mamma mia che brutta espressione! Non proprio, diciamo che è il mio personale punto di vista sul mondo.”
  • “Quindi è un esperimento!” 
  • “E mettiamola così”
Che fatica parlare con me stesso a volte…

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