Small crab into the corals @Mafia Island - Tanzania ©Andrea Pompele All Rights Reserved

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venerdì 27 marzo 2015

Africa, the mother land: Egypt. I SUBACQUEI - THE DIVERS

Tutti i subacquei sono persone avventurose.

Partiamo da questo assunto.
Divers - Hamata islands divespot - Marsa Alam - Egypt ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Prima di tutto perché per decidere di incominciare ad andare sott’acqua bisogna essere come minimo curiosi, e questo già di per sé è una cosa magnifica. Secondo perché per iniziare a fare immersioni bisogna impegnarsi almeno un po’ ed imparare la tecnica, non è difficile, per niente, ma bisogna prestare attenzione a diverse cose come preparare l’attrezzatura, tenerla in ordine e pulita, manutenerla nel corretto modo, ricordarsi tutti i passaggi di sicurezza quando si comincia ad immergersi ed un sacco di informazioni durante il corso teorico e pratico per prendere il brevetto, sia che si tratti del primo, quello “base” sia che si vada avanti con i vari brevetti. Anzi più si va avanti più le informazioni aumentano e bisogna studiare concetti di fisica, di medicina, di sicurezza, di navigazione, di tutto e di più.

Perciò bisogna essere motivati.

Ma una volta imparato tutto ciò, le cose diventano semplici e più ne fai più si semplificano e diventano naturali a ripetersi e beh… ti si apre un mondo meraviglioso, di cui non riesci più a fare a meno.

Me, jumping from the speedboat - Marsa Alam - Egypt ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Ovviamente io sono di parte, già di per sé sono abbastanza strano per le persone comuni, non certo per i miei colleghi biologi, naturalisti o guide di safari, che condividono la mia visione (IL PARADISO DELLE MANGROVIE), ma posso essere considerato tranquillamente un “naturalista subacqueo”, uno di quelli che riesce a trovare meraviglia in un metro e mezzo d’acqua, senza andare troppo lontano, semplicemente osservando e cercando forme di vita meno scontate ed usuali, piccole e affascinanti, che richiedono una certa pazienza e sicuramente un certo colpo d’occhio. 
Sono un rompipalle insomma.

Esistono diverse categorie di subacquei. E qui si apre un mondo curioso di “capitale umano” altrettanto interessante, sia socialmente che evolutivamente. 

C’è il PRINCIPIANTE, ovviamente tutti noi abbiamo fatto parte di questa categoria, ma cerchiamo di negarla vedendo gli errori che comunemente un neofita compie e puntualmente criticandoli, facendo presente che “io no, questi errori non li facevo mica, dai, insomma, che ci vuole a farlo, ci sono certe persone che sono proprio impedite!” ed invece se ci fossimo registrati con una telecamera avremmo materiale di cui vergognarci per l’eternità e con cui essere ricattati nei secoli a venire. Ovviamente questi errori sono assolutamente normali e comuni e con l’esperienza non si fanno più, veroooooo????

Diver during a NightDive into the Housereef- Marsa Alam - Egypt ©Andrea Pompele All Rights Reserved
In opposizione alla suddetta categoria c’è l’ESPERTO, forse uno dei peggiori subacquei con i quali avere a che fare, lui non ha bisogno di spiegazioni, non gli serve il briefing, lo ascolta ma con un orecchio aperto e l’altro chiuso, sbadigliando ed annoiandosi, lui sa.  Questo è sufficiente. Ed è devastante. Per noi che lo dobbiamo sopportare. Non rispetta le regole e se ne va per i fatti suoi, si allontana dalla vista e devi perdere tempo a cercarlo, se gli fai vedere un animale o una pianta interessante o raro, che ne so magari un nudibranco (“lumache” di mare variopinte e tossiche, semplificando molto) non esattamente facile da trovare ti guarda come se ne avesse visti centinaia, se gli fai vedere le uova di un pesce ancorate ad un corallo, magari o un comportamento riproduttivo, un corteggiamento o una difesa territoriale, non si scompone, lui mangia pane e National Geographic, le tue lauree non contano nulla, il suo sguardo è eloquente, in acqua non si parla, ma la mimica facciale dice tantissime cose e la sua espressione assume un’aria di sufficienza per il quale tu vorresti chiudergli la bombola, ancorarlo al suolo, strappargli l’erogatore di bocca, fargli un taglio e vederlo morire mangiato da varie specie di squali mentre ti godi lo spettacolo. 

Dite che sono esagerato? Vedrete…

Se analizziamo meglio la categoria, possiamo ritrovare diverse sottocategorie e gruppi, come sottopopolazioni animali che non si mischiano, ah no eh? figuriamoci, stanno quasi per distaccarsi gli uni dagli altri come specie distinte, percorrono la strada lunga e tortuosa della speciazione, concetto evolutivo e biologico di cui pochi capiranno il senso, ma ve la butto lì così, tanto per far vedere che qualcosina so e confondervi un po’ le acque.

Me - Marsa Alam - Egypt ©Andrea Pompele All Rights Reserved
C’è il PROFONDO, anch’esso ESPERTO ovviamente, quello che “per me un’immersione è come minimo una 40 metri, se no non la considero neppure” lui gode, letteralmente ad andare in profondità, per lui andare giù è la cosa più importante del mondo, e non va giù, va molto giù, se no non si diverte, lui è uno da 80 metri con due soste di deco, non gli interessa tanto se a 5 metri di profondità massima stanno passando delfini che giocano con i subacquei, “chissenefregadeidelfini! andiamo giù!” o uno squalo balena o un gruppo di mante, non guarda intorno a sé nemmeno se lo obblighi, è un drogato di profondità che non riesce a farne a meno, si sa il perché: la narcosi d’azoto, l’effetto disorientante e pericoloso della miscela contenuta nelle bombole, gli piace, gli piace un sacco, è il suo obiettivo, si è assuefatto ormai ad una certa profondità e vuole riprovare la stessa sensazione euforica della prima volta, insomma è un fattone. 
Insopportabile.

Divers into the Housereef- Marsa Alam - Egypt ©Andrea Pompele All Rights Reserved
C’è il TECNICO, altro personaggio che bisogna prendere con le pinze. Alcuni subacquei tecnici sono molto umili e preparati, altri invece sono deficienti nel cervello, in senso letterale, deficono di qualche neurone fondamentale al pensiero logico-razionale, si presentano come “tecnici” hanno attrezzatura che farebbe invidia a qualsiasi negozio, hanno contratto debiti probabilmente trentennali per poterla acquistare e fanno la felicità dei produttori. Ovviamente la loro attrezzatura non si può nemmeno guardare, altrimenti la rovini, come se il tuo sguardo penetrante scalfisse gli oggetti. Loro sono quelli delle miscele, quelli del rebreather loro stanno ore sott’acqua, se potessero avere le branchie neanche uscirebbero in superficie, poi li porti sott’acqua e non sanno nuotare neanche troppo bene, un criceto sovrappeso è più agile di loro, si muovono malissimo, sono brutti da vedere e faticano a compensare.

Incredibile.


Diver into the Housereef- Marsa Alam - Egypt ©Andrea Pompele All Rights Reserved


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ENGLISH VERSION

All divers are adventurous people.

Let's start with this assumption.

First of all because curiosity is the first step to start diving, and this in itself is a magnificent thing. Second, because to start to dive you have to commit at least a little and learn the technique, it’s not difficult at all, but you have to pay attention to many things like prepare the equipment, keep it clean and tidy, keep it in the correct way, remember all the steps of security when you begin to dive and a lot of information during the theory and practice course to take the diving license, whether if it’s the first one, or you’ll increase your experience with other brevets. Rather more you go forward, more informations you need and you must study concepts of physics, medicine, security, navigation, everything, and more.

So you have to be motivated.

But once you learn everything about these stuffs, things become simpler and the more you do the more it’s  simple and everything become natural to repeat in itself, and well ... you’re in front of a wonderful world, of which you just cannot stay away.

Obviously I'm biased, already I’m pretty strange for ordinary people, not for my fellow biologists, naturalists or safari guides, who share my vision (), but I can be considered quite an "underwater naturalist" , one of those who can wonder grim in 1 m of water, without going too far, simply observing and searching for life forms less obvious and usual, small and charming, which require some patience and certainly a coup d 'eye.
I’m a nerd in fact.

There are several categories of divers. And this brings us in a curious world of "human capital" just as interesting, both by a social and evolutionary point of vue. 

There is the BEGINNER DIVER, obviously we all have been part of this category, but we try to deny seeing the mistakes that commonly a neophyte performs and we regularly criticize him, pointing out that "I did’nt do these mistakes, come on, are you serious? Some people are not able to!" and instead if we had recorded with a camera our first course, we would have material to be ashamed forever and with which to be blackmailed for centuries to come. Obviously these errors are absolutely normal and common, and with the experience you don’t make them anymore, correct????

In opposition to this category there is the EXPERT DIVER, perhaps one of the worst divers with which to deal, he doesn’t need any explanation, he doesn’t need the briefing, he listens with one ear open and the other closed, yawning and bored, he knows. This is enough. And it’s devastating. For us that we have to dive with. He doesn’t respect the rules and goes wherever by his own, he moves away from the group and you have to waste time looking for him, if you see an animal or a plant interesting or rare, I mean maybe a nudibranch ( sea "snails" colorful and toxic, simplifying a lot) not exactly easy to find, he looks at you as if he had seen hundreds, if you show the eggs of a fish anchored to a coral, or maybe a reproductive behavior, courtship or territorial defense, he’s not flustered, he eats bread at National Geographic, your marine and ecologic biology degrees mean nothing, his gaze is eloquent, in water you cannot talk, but the facial expression says many things and its expression assumes an air of sufficiency for which you would like to switch off the his tank, anchor him to the ground, tear his the regulator out of his mouth, make him a cut and watch him die eaten by several species of sharks while you enjoy the show. 

You say you are exaggerated? You will see...

If we analyze this category, we can find several subcategories and groups, as animal subpopulations that do not mix, let them alone, they stay away from others as distinct species, on the long and winding road of speciation, evolutionary and biological concept that few o you will understand, but I'll throw it there as well, just to show you that I know a little and confuse you a little.

There is the DEEP DIVER, also EXPERT of course, what "diving for me is like a minimum 40 meters depth, otherwise I would not even consider it like a dive," he enjoys, literally, to go deep, for him to go down is the most important thing in the world, and he goes down, goes down a lot, no deep no fun, he likes 80 meters with two deco safety stops, he doesn’t care much if a maximum depth of 5 meters are passing dolphins playing with divers, "Idon’tcareaboutdolphins! come on let’s go down! "or a whale shark or a group of manta rays, he doesn’t look around him even if you force him, he is a junkie depth, you know why: nitrogen narcosis, the disorienting and effect, he likes it, a lot, it’s his goal, he is addicted to a certain depth and he wants to retry the same euphoric feeling of the first time, shortly, is a junkie. 
Unbearable.


There’s the TECHNICAL DIVER, another diver to stay away from. Some technical divers are very humble and prepared, while others are deficient in the brain, in the literal sense, they loose some fundamental neurons for the logical-rational thought, they introduce themselves as "technical divers" they have an equipment that would envy any diving store, probably they contracted thirty years debts to be able to buy it and bring happiness to the producers. Obviously their equipment cannot even watched by you, otherwise i twill be ruined, as if your piercing gaze can destroy objects. They are those of the mixtures, they are those of the rebreather, they stay hours underwater, if they could have gills tehy could not even come out to the surface, then when you take them underwater they cannot swim well either, an overweight hamster is more agile of them, they move badly, they are ugly to see and struggling to equalize. 
Incredible.


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Mr. DUGONG


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