Small crab into the corals @Mafia Island - Tanzania ©Andrea Pompele All Rights Reserved

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lunedì 22 giugno 2015

Africa, the mother land: Tanzania. LE NOTTI SILENZIOSE SONO LE NOTTI MIGLIORI/SILENT NIGHTS ARE THE BEST NIGHTS

Di notte tutto assume un’altra forma, un altro significato.


Sunset @Mdonya Old River Camp - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Anche e soprattutto nel bush.
La notte cala improvvisamente, in un quarto d’ora, venti minuti al massimo ed è buio pesto. Ti ritrovi in un posto completamente diverso da quello a cui sei abituato, con regole diverse, abitanti diversi e ti rendi rapidamente conto che sei una nullità nelle tenebre.

Le notti che partono silenziose sono le migliori, riservano sorprese improvvise. Noi ci si annoia mai e presto si realizza quanto queste siano pericolose. Non si può camminare in giro per il campo da soli di notte. Primo perché non ci sono luci, ad eccezione delle lampade a kerosene davanti alle tende, secondo perché questa è molto popolata e bisogna essere accompagnati sempre da un maasai fino alla propria tenda. Potrebbe esserci un elefante o più che tranquillamente strappa le foglie da un ramo o dall’erba, oppure qualcos’altro. non si sa mai.

 Genet cat camera trap - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Abbiamo diversi amici notturni che ci vengono a fare visita quando cala la notte, c’è un topolino che si presenta in ufficio sempre alla stessa ora, dal soffitto di paglia scende fino ad incontrare un ramo e sale rapidamente sul tronco dell’albero di acacia di fianco a noi. Si chiama Gerald the mouse. Abbiamo una genetta che vive nel campo, si aggira furtiva di notte e la si può incontrare anche la mattina presto, una sera davanti al fuoco l’abbiamo vista salire sull’albero di fronte a noi. Si chiama Janet, la Genetta. Ok la fantasia non è il nostro forte, va bene. Scusate.

Spesso durante la notte sento camminare sopra il tetto della mia tenda e far cadere delle cose, mi sono chiesto le prime volte cosa poteva essere, poi ho visto due luminosi occhi gialli fissare la mia torcia ed ho subito realizzato che dalla posizione frontale e dalla grandezza doveva per forza trattarsi di un primate: un Galagone, meravigliosa proscimmia strepsirrina della famiglia dei galagidi, che abita gli alberi del campo, ce ne sono parecchi in giro e si nascondono tra il fogliame. Da primatologo non posso che osservarli con un certo interesse anche se magari la smettessimo di svegliarmi sempre passeggiando sulla tenda, non è che mi offendo, va bene eh?


Spotted Hyena camera trap - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Ci sono iene che attraversano il campo e cercano costantemente di accedere alla cucina per divorare qualcosa, girano fra le tende e il suono della loro voce è piacevole nonostante non siano esattamente gli animali più belli da vedere, hanno però il loro fascino. Una notte si aggiravano davanti alla mia tenda e mi hanno svegliato di soprassalto per la loro famosa “risata” di gruppo, fortissima e vicinissima. Qui le iene sono per lo più scavengers, cioè pulitori più che predatori, si cibano di carcasse e di tutto quello che trovano piuttosto che cacciare, dipende dalla quantità di leoni presenti nella zona, che è piuttosto elevata, e modificano le loro abitudini alimentari per trarne il profitto maggiore. Addentano e masticano di tutto, compresa la camera trap che abbiamo fissato ad un albero, che mostra chiari segni di sofferenza dovuti all’attenzione di una iena particolarmente interessata. Una notte abbiamo fissato la fotocamera e abbiamo notato che dalle foto la prospettiva cambiava, l’ha girata con i denti e l’ha orientata in modo diverso, devo dire che la visuale è migliorata parecchio anche, si vede che l’inquadratura non le piaceva e ha cambiato visuale. Altro che direttori della fotografia.

Young female leopard camera trap - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Abbiamo ovviamente i leoni che ruggiscono la notte e si aggirano per il campo, ma  non sono gli unici predatori che abbiamo intorno, ce ne sono di più piccoli, ma altrettanto temibili. Lo zibetto ad esempio, o civetta africana (Civecttitis civetta), lo so che state pensando ad un uccello, ma no non si tratta di quello, bensì di un viverride piuttosto comune. “un viverride? E che cavolo è?” assomiglia ad un orsetto lavatore tanto per prenderla piuttosto a spanne, Dio se mi sentisse il prof di zoologia mi strapperebbe la laurea…

C’è il Serval o Gattopardo (Leiptalurus serval) che ha abitudini sia notturne che diurne, piuttosto comune da queste parti, un felino dalle gambe lunghe ed affusolate molto elegante, dal manto maculato, spietato predatore di uccelli.

C’è poi il felino, anzi pantherino, più elegante e bello di tutti, il leopardo. La nostra camera trap ne ha ripreso un esemplare femmina mentre beveva alla pozza, ma non è l’unico leopardo residente che abbiamo in zona, c’è Fundi, il maschio dominante che abita nel campo, o meglio che decide di farsi vedere solo quando interessa a lui ovviamente. Una meraviglia da osservare.

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I LEONI RUGGISCONO DI NOTTE

IL VIAGGIO

LA FINE DI UN'AVVENTURAl


Sun Down - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 


ENGLISH VERSION

At night everything takes on another form, another meaning.

Especially in the bush.
Night falls suddenly, in a quarter of an hour, twenty minutes at the maximum and then it is pitch dark. You find yourself in a completely different place from what you're used to, with different rules, different habitants and you realize quickly that you are a nothing in the darkness.

The nights that start out quiet are the best nights, they are the nights that possess sudden surprises. We never get bored and soon realizes how dangerous they are. You can not walk around the area alone at night. First, because there are no lights except for kerosene lamps in front of the tents, and secondly because it’s very populated and you must always be accompanied by a Maasai up to your tent. There might be an elephant quietly ripping leaves from a branch or grass, or something else. You never know.

We have several friends that come to visit us at night, there is a little mouse who is in office , climbing from the thatched ceiling down until it meets a branch and rises rapidly to the trunk of the acacia next to us. We called him Gerald the mouse. We have a Genet living in the camp, she goes around furtively at night and you can also spot her in the early morning.  One evening around the fire we saw her climb the tree in front of us. Her name is Janet, the Genet. Ok imagination is not our best issue, ok. Sorry.

Often at night I hear something walking on the roof of my tent and dropping things, I wondered what could it be the first few times, then I saw two bright yellow eyes staring my flashlight and I quickly realized from the front position and size that it was bound to be a primate: a bushbaby, wonderful prosimian strepsirrina family of galagidi who inhabit the trees, there are several around hiding among the foliage. As a primatologist, I can observe them with interest but please maybe you can stop walking on the roof of my tent!

There are hyenas crossing the camp and constantly seeking access to the kitchen to eat something, running between the tents and the sound of their voice is pleasant although they are not exactly the most beautiful animals to see, however they have their charms. One night they were loitering in front of my tent and I woke up because of their famous "laughter" of the group, strong and close. Here hyenas are mostly scavengers, ie cleaners rather than predators, feeding on carcasses and anything they find rather than hunting due to the amount of lions in the area, which is quite high, and they change their eating habits to derive greater profit. Snapping and chewing at everything, including the camera trap which we set up in a tree which showed clear signs of distruction due to the particular attention of an overly curious hyena. One night we checked the camera and noticed that the perspective of the photos had changed, he had turned it with his teeth and oriented it differently. I must say that the view was improved a lot, we see that he did not like the angle of the shot so he changed it. What a director of photography!

We have of course the lions roaring at night and roaming the camp, but they are not the only predators that we have around. The other predators are smaller but equally as dangerous. Civet for example, African Civet Cat (Civecttitis civetta), a rather common viverrid. "A viverrid? And what the hell is? "Looks like a raccoon just to take it easy, OMG If my Professor of Zoology would hear me he will burn my graduation ...

There is also the Serval (Leiptalurus serval) that habits both day and night, quite common in these parts, a very elegant and slender cat with long legs, a spotted coat and a ruthless predator of birds.

Then there is a cat, indeed pantherino, the most elegant and beautiful of all, the leopard. Our camera trap has captured a female specimen as she drank from the pool, but she is not the only resident leopard that we have in the area. There is Fundi, the dominant male who lives in the camp, or rather he decides to show himself only when he’s interested in doing so, obviously. A wonder to behold.

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LIONS ARE ROARING AT NIGHT

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martedì 16 giugno 2015

Africa, the mother land: Tanzania. IL LEONI RUGGISCONO DI NOTTE/ LIONS ARE ROARING AT NIGHT

Vivere nel bush non è facile


African Elephants in the Bush - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Sappiatelo.

Non è una cosa per tutti, non è comodo, non è semplice, manca l’elettricità dopo una certa ora, non hai tutte le scontate o inutili, dipende dal punto di vista ovviamente, comodità che avresti a casa tua.
Ma poi casa tua? Che cosa diavolo è? È dove hai le tue radici? Direi di sì. È dove sei cresciuto? Può darsi. È dove stai bene? Sicuramente. Ecco direi l’ultima delle opzioni per me. Io nel bush ci sto bene, ma proprio bene, anzi, ci sto da Dio.

Wild dagga - Leonotis nepetifolia - Lion's ear - 
Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Non ho l’elettricità è vero, ho le lampade a kerosene e le lanterne ricaricabili, non ho lo scarico del lavandino, l’acqua la tengo in un secchio e poi la riutilizziamo oppure l filtriamo per altri scopi, ovvio ho il bagno con il water e lo scarico diretto, ho la doccia con l’acqua calda, la scaldiamo con i pannelli solari e bisogna avere l’accortezza di farsela la sera, perché la mattina può essere piuttosto freschino, ma me la faccio all’aperto, sotto le stelle. Ho uno specchio con il quale farmi la barba, ma è piccolo mica come quello enorme che avevo in Italia, e mi basta, anche se la barba non la faccio mai. Ho una tenda ampia, confortevole, con tutto lo spazio necessario, un letto matrimoniale bello grosso, un mobiletto e un armadio, un baule, una scrivania, una sedia, tutto di legno, e una candela se voglio leggere di notte, oppure una lampada frontale. Ho tutto l’essenziale per vivere comodamente, ma io sono uno dei due manager, le tende degli ospiti Mdonya Old River Camp sono tutta un’altra storia. Molto meglio.
African Elephant next to the Dining Tent @Mdonya Old River Camp -
Ruaha National Park - Tanzania - 
 ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
I leoni ruggiscono di notte. 

Sono circondato dai leoni, ogni notte fanno sentire la loro voce ruggendo nelle tenebre. 

È una sensazione a cui si fa l’abitudine, non ci si scompone più di tanto. A volte li senti lontani, altre volte sono più vicini, una notte mi sembrava fossero dietro la mia tenda ed in effetti il giorno dopo ho trovato le tracce che andavano in direzione della cucina del campo, sono passati, hanno dato un’occhiata e se ne sono andati. Tutto regolare. “tutto regolare? Ma sei fuori? Ti sembra una cosa normale? Sapevo che eri originale, ma non mi sembra tu sia tutto a posto” come dicevo prima ci si fa l’abitudine. Nel campo di giorno non li ho ancora visti, la stagione secca è cominciata, ma nel vecchio corso del fiume Mdonya, il ramo ormai secco, cioè dove è situato il campo, la vegetazione è ancora rigogliosa e i leoni sono intorno a noi ma è ancora difficile vederli. In alcune zone l’erba è alta 4 metri, il che rende difficile gli avvistamenti dei predatori. E non solo di quelli. Arriveranno anche nel campo, più avanti nella stagione, per trovare ombra e ripararsi sotto gli alberi. Certo mi rendo conto che non è per tutti usuale avere i leoni in “giardino”, ma d’altra parte non sono gli unici visitatori del campo.

African Elephant in the Bush - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Ci sono gli elefanti. 

Pressoché ogni giorno gli elefanti entrano ed escono dal campo a loro piacimento, ce ne sono tanti ed è una cosa meravigliosa poterli osservare da vicino mentre strappano l’erba ancora verde, scuotono gli alberi, spaccano a volte i rami, e camminano tranquillamente davanti all’ufficio. Sì dal mio ufficio, aperto, sotto un’acacia enorme, vedo gli elefanti passeggiare. Impagabile. Molti di loro hanno un nome, sono stati identificati e sono ospiti abituali, altri sono nuovi ed altri ancora si devono ancora vedere, magari sono nelle vicinanze, verranno a trovarci tra un po’.  Spesso di notte passano vicino alle tende e l’altra notte li sentivo che strappavano le tenere foglie degli arbusti che ho intorno alla tenda, ne avevo uno sulla sinistra e uno sulla destra, e guarda caso dovevo alzarmi e andare in bagno…privacy annullata da un elefante. Perfetto no?

Vervet Monkey (Chlorocebus pygerythrus)  -
 Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Di giorno si possono vedere Kudu maggiori (Tragelaphos strepsiceros), zebre, giraffe, impala, bushbucks, cercopitechi verdi e babbuini gialli aggirarsi tra le tende e salire sugli alberi. A volte entrano anche in ufficio, come l’altro giorno che sono andato un minuto in cucina per parlare con lo staff e mentre tornavo ho trovato un cercopiteco seduto sulla mia sedia davanti al computer. Spero non abbia mandato qualche e mail attraverso il mio account, che usi il suo checcavolo! Ci sono un sacco di uccelli che popolano gli alberi, se siete interessati al birdwatching questo è il posto che fa per voi, con 571 specie di uccelli presenti nel Parco. Alcuni hanno voci meravigliose e canti stupendi, altri suoni gracchianti e fastidiosi, altri ancora sono piuttosto innervosenti, soprattutto se cantano alle 5 del mattino su un ramo dell’albero che hai di fianco alla tenda, che mi funge perciò da sveglia personale, il White Browed Robin Chat poi è incredibile: parte piano in un crescendo sempre più forte. Perciò tutte le mattine sono costretto ad alzarmi presto. Per me sono le 5, per voi le 4. Ci sono rapaci che volteggiano, come bateleur e long crested eagle, tawny eagle e martial eagle, granivori, insettivori, generalisti, migratori, insomma di tutto. “ e rieccolo che comincia a parlare in modo incomprensibile: grani-che? Spiegati meglio, please!” uccelli che si cibano di semi. “ah ecco!”. 
Nest in the tall grass - Ruaha National Park - Tanzania -  ©Andrea Pompele All Rights Reserved 
Ci sono insetti, come le splendide mantidi religliose che si posano sugli steli d’erba alta e fitta, dalle forme diverse tutte perfettamente mimetizzate, ci sono una quantità enorme di farfalle, di ogni forma e colore che volano nei prati antistanti le tende, l’area comune dove c’è la lounge tent e la dining tent, è uno spettacolo fermarsi ad osservare la loro delicatezza e bellezza. Rettili, va beh non entriamo nel dettaglio che vi spaventate inutilmente, anfibi, come la rana che ho trovato nella lounge tent ieri mattina, nascosta sotto una poltrona che cercava di ripararsi tra la sabbia per proteggersi dal sole incombente e spietato. Una simpatica piccola ranocchia, la grey foam-nest tree frog (Chiromantis xerampelina)l’ho presa in mano e l’ho portata tra l’erba in una zona umida, la mia spericolata ed imprudente amica.

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IL VIAGGIO
ENGLISH VERSION


Living in the bush is not easy.

You have to know this.

It's not for everybody, it is not comfortable, it is not easy, there is no electricity after a certain time, without the discounted or unnecessary, depending on your point of view, of course, comforts that you would have at home.

Your home? What is your home? Is it where you have your roots? I would say yes. It's where you grew up? Maybe. Is it where you feel good? Definitely. For me it is the last option, here in the bush, I’m fine, in fact, I’m really good.

I have no electricity which is true, instead I have the kerosene lamps and rechargeable lanterns, I don’t have a sink with a drain,  we keep the water in a bucket and then we filter to reuse it or for other purposes. Of course I have a watercloset with water and direct discharge, a hot water shower, heated by solar panels which you must be careful to take it in the evening, because the mornings can be quite chilly and there is no hot water, however I have my shower outdoors under the stars. I have a mirror in order to shave, but it is small not huge like what I had in Italy, and it is enough for me, although I don’t shave ever. I have a large, comfortable tent, a nice big double bed, a cabinet and a wardrobe, a chest, a desk, a chair, all made of wood, and a candle if I want to read at night, or a front lamp . I have all the essentials to live comfortably, but I am one of two managers, the tents of the guests Mdonya Old River Camp are a different story. Much better.

The lions roar at night. I am surrounded by lions, every night I hear their voices roaring in the darkness. It's a feeling that you do get used to, you are in fact unperturbed. Sometimes you hear them far away, other times they are closer, one night I felt like they were behind my tent and in fact the next day I found tracks that went in the direction of the camp kitchen,  they have walked passed, taken a look and then they have gone. Nancy. "Nancy? But you're freaking out? It seems to you a normal thing? I knew you were the original, but I don’t think you're all right "as I said before it becomes a habit, I have not seen them in the camp yet. The dry season has begun and on the bank of the Mdonya river, along the old river course which has now dried out, in which the tented camp is located the vegetation is still lush and the lions are around us but it is still difficult to see them. In some areas the grass is 4 meters high making it difficult to have  sightings of predators. And not just those ones. They will arrive in the camp later on in the season, to find shade and shelter under the trees. Of course I realize that it is not usual to have lions in your " private garden", but on the other hand they are not the only visitors of the camp there are also the elephants.

Almost every day the elephants come and leave the camp and there are many elephants. It is a wonderful thing to observe them closely while they are ripping up the still green grass, shaking the trees, sometimes splitting branches, and walking quietly in front of the office. Yes my office is open and located under an huge acacia tree from where I can see elephants walking past. Priceless! Many of them have names, as they have been identified and they are regular guests, others are new and still others have not been seen yet but hopefully they are nearby and they will come to visit us in a while. Often at night they pass next to the tents and the last night I heard them tearing at the tender leaves of the shrubs around my tent, I had one on the left and one on the right and I had to get up to go to the bathroom ... privacy canceled by an elephant. Perfect don’t you think?

During the day, you can see Kudus (Tragelaphos strepsiceros), zebras, giraffes, impalas, bushbucks, vervet monkeys and yellow baboons wandering among the tents and climbing trees. Sometimes they come inside the office, like the yesterday I went into the kitchen for a minute to talk with the staff and when I returned I found a monkey sitting in my chair in front of the computer. I hope it has not sent any e-mails through my account but that it used its own! There are a lot of birds that inhabit the trees, if you are interested in birdwatching this is the place for you with 571 species of birds found in the park. Some have wonderful voices and make beautiful sounds, some make crackling sounds and others annoying sounds, especially if singing at 5am on a branch of the tree next to your tent. I therefore have as a wake-up the White browed Robin Chat which is incredible: he starts slowly and then gets louder and louder. So every morning I am forced to get up early. For me it is 5 am, for you the 4am. There are raptors circling, such as bateleur and long crested eagle, tawny eagle and martial eagle, granivores, insectivores, generalists, migratory birds, in short, everything. "Here it’s again and begins to speak in an incomprehensible way: grains-what? Explain yourself, please! "Birds that feed on seeds. "Ah!". There are insects, such as the splendid praying mantis that are placed on the stems of tall and dense grass, with different shapes all perfectly camouflaged. There are a huge amount of butterflies of all shapes and colors flying in the grasses in front of the tents and the common area, where the lounge tent and dining tent are, and it is a show stopping sight where you can observe their delicacy and beauty. Reptiles, okay let's not go into details so that you  don’t get unecessarily scared, amphibians, like the frog that I found yesterday morning in the lounge tent, hidden under a chair trying to shelter from the sand to protect hiself from the looming and ruthless sun. A funny little frog at that so I picked it up and took it in the grass in a wetland, my reckless and imprudent friend.


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