Small crab into the corals @Mafia Island - Tanzania ©Andrea Pompele All Rights Reserved

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giovedì 23 ottobre 2014

Africa, the mother land: Namibia. IN AFRICA NON FA CALDO


"It is so easy to...fall into the mire of conformity by following a path that society has laid before you, rather than heeding your own unique calling" - Dean Karnazes 

L’Africa mi ha cambiato la vita o meglio io ho permesso alla mia vita di cambiare attraverso l’Africa, la migliore scelta della mia vita. Qui vi racconterò la mia avventura come guida professionista di safari con Wilderness Safaris e Il Diamante in Namibia, Heat, Dust and Dreams

damaraland safari namibia
"Damaraland - the long way road" Namibia  ©Andrea Pompele All Rights Reserved


IN AFRICA NON FA CALDO
( almeno in Southern Africa d'Inverno, non si può certo generalizzare! ndr)

Alcuni si sorprendono, alcuni lo suppongono, molti si stupiscono altri si irrigidiscono.
Io personalmente non mi stupisco più di tanto.
Eh sì perché sono nato nel ghiaccio, quello di fine inverno, quello che ti da’ più fastidio, il ghiaccio di marzo sulle Alpi occidentali, nella mia Valle d’Aosta. E credetemi, il freddo non è molto diverso da quello che si sente in Africa. In Africa? Ma dai, non dire cavolate, in Africa fa caldo, ci prendi per i fondelli, sei il solito…
Purtroppo per voi non ho mai preso in giro nessuno, perché è così, in Africa fa freddo, soprattutto di notte ed al mattino presto, soprattutto sugli altopiani tra i 1500 e i 2300 m s.l.m. non dove non ti accorgi di essere in alto, ma è come se fossi al limite superiore (e oltre) della linea degli alberi sulle Alpi, perciò piuttosto in alto, e fa pure un freddo cane, proprio come durante le estati alpine, al sole fa caldo, e che caldo, ma la notte no.
damaraland sundown namibia safari
Damaraland Sundown - Namibia  ©Andrea Pompele All Rights Reserved
L’insolazione è molto forte, 
perciò pensate tutti che faccia caldo in Africa ed infatti è così durante il giorno, solo che appena il sole va via, eh beh è tutta un’altra storia, certe notti ti rintani sotto il piumino nel letto della tua tenda sperando di non doverti alzare la mattina troppo presto per fare la pipì…ma ovviamente tutto il rooibos tea che ti sei bevuto durante la sera per scaldarti lo stomaco, ed il caffè solubile che ti sei gustato, ben tre tazze grandi - perché sei italiano, e dopo cena il caffè è d’obbligo – per cercare quell’aroma di moka di casa che naturalmente in quella brodaglia manco si può riconoscere, fanno il loro maledetto effetto. E quindi ti alzi alle 4 e il freddo te lo becchi tutto, naturalmente nel bagno esterno alla tenda ed aperto.
Ah dimenticavo, in Africa non esiste il riscaldamento.
Tutt’al più se hai culo, ma molto culo, puoi permetterti un condizionatore rivolto sulla funzione CALDO, che non fa tantissimo, consuma come un aereo, è un lusso non da poco e costa una sassata. Ora immaginatevi che bello arrivare alle 16: 30 con il sole che tramonta alle 17:30, in un lodge con gli ospiti che saltano giù dal veicolo per infilarsi in un altro Land Rover aperto, per fare il sundown, l’aperitivo al tramonto sulle dune del Kalahari.

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Kalahari Sundown - Namibia ©Andrea Pompele All Rights Reserved
Tu sistemi le loro valigie nelle rispettive camere, con condizionatore ovviamente, mentre la gentilissima e bellissima moglie del proprietario sistema la tua camera, senza condizionatore né acqua calda nella doccia, di cui hai assolutamente bisogno visto il misto di polvere e sudore che ricopre il tuo maschio, veramente maschio, ma sporco corpo. E ovviamente lo scopri quando sei insaponato che l’acqua calda non esiste, se non nei tuoi spossati desideri. Che dire? Ci si abitua no? Eeehhh ma per un Italiano è complicato abituarsi a questa condizione. Ma tu sei una guida, un uomo del bush, un avventuriero d’Africa australe, un duro insomma. Seeee… dormi e il giorno dopo ti svegli alle 5:00, come ogni mattina, e vedi i vetri del Land Rover ghiacciati…Kalahari, inizio luglio. Benvenuto.

Ma nulla ti spaventa, non sarà mica un po’ di aria fresca no? Tu sei nato tra le montagne più alte d’Europa, nel mese più freddo, hai vissuto per numerosissimi e tediosissimi anni in P.P. (Pianura Padana ndr) dove gli inverni con l’umidità al 98% ti ghiacciavano le ossa e l’unico modo per scaldarsi era una doccia bollente, quindi…resisti no? Essìchecazzo!
Poi vai nel deserto, aaah il deserto…ma del deserto parleremo più avanti, non divagare! Giusto sì scusate…
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Namib Desert - SunDown - Namibia 
Dunque, nel deserto c’è caldo, giusto? Certamente, ma c’è anche un freddo porco, maledizione! Un freddo che sale dal letto del fiume - il letto del fiume? Nel deserto? Ci stai di nuovo prendendo in giro? No no assolutamente, ma anche di questo parleremo un’altra volta, tranquilli - e che ti gela le ossa fin nel midollo, la tua tenda è la più vicina al famigerato letto del fiume, ma tanto non cambierebbe molto, perché il freddo si diffonde moolto in fretta. 


Esiste però un metodo infallibile per stare bene e scaldarsi: il fuoco.



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